Il significato della metafora, l'importanza di creare insieme una storia, adolescenti e maestri, allo scopo di sviluppare "il senso di una comunità, sistemati in cerchio, in una ambiente dove nessuno vince ma insieme si costruiscono ipotesi e idee condivise". Sono i principi didattici applicati dall'educatore Cesare Moreno, presidente dell'associazione Maestri di strada, a un paio di classi di ragazzi delle scuole di Aquileia nell'ambito degli incontri di Leali delle notizie, in corso nella Bassa friulana.
"Ovviamente ognuno ha il proprio punto di vista ma fondamentale è che impariamo tutti, bambini e ragazzi, a confrontarci e, partendo da posizioni contrapposte, riuscire a fare sintesi, a raggiungere una condivisione, un compromesso", indica Cesare Moreno. Oggi, in un lungo incontro ha applicato i suoi metodi a 25 ragazzi, che hanno risposto, stimolati da domande e richieste di approfondimenti, facendo emergere spunti e riflessioni solitamente non oggetto di discussione o di insegnamenti nelle aule di scuole. E, naturalmente, sono stati coinvolti anche adolescenti che di solito - per timidezza, per disagi cognitivi o per altre ragioni - rimangono in silenzio o partecipano poco ai dibattiti in classe.
Maestri di strada si occupa di disagio giovanile e di lotta alla dispersione scolastica in particolare nei quartieri difficili della periferia di Napoli. "E' stato un incontro importante - ha commentato l'educatore al termine - Tutti erano desiderosi di apprendere, non solo i ragazzi ma anche gli insegnanti: la scuola non è fatta da un insegnante che travasa il proprio sapere nei ragazzi ma dalla conversazione sociale che si instaura tra insegnanti e ragazzi", ha concluso.
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