Alla manipolazione dettata dagli algoritmi, che ci vorrebbero tutti uguali, Prada risponde con l'umanità del singolo: siamo ognuno diverso dall'altro, come lo sono i capi della collezione per la prossima estate, che hanno sfilato oggi a Milano.
"Volevamo esplorare - spiega Miuccia Prada nel backstage dello show - due concetti sempre più rilevanti nel mondo di oggi: il bombardamento di informazioni e la manipolazione dell'algoritmo. Di base sembra che nella vita quotidiana siamo diretti dagli algoritmi e la nostra è una risposta umana a questa manipolazione".
"Oggi - sottolinea la stilista - viviamo sommersi dalle informazioni, guidati da algoritmi che propongono a ognuno la propria versione del presente, una realtà selezionata". Ma là dove l'algoritmo fornisce sequenze finite di istruzioni, creando perimetri fatti di logica, il mondo rimane - secondo la riflessione che guida la collezione - essenzialmente illogico, imprevedibile, riflesso delle tante facce dei suoi abitanti. E sono quindi tanti, uno diverso dall'altro, i capi per la prossima estate, tutti però pensati seguendo il filo conduttore che ha aiutato Raf Simons e Miuccia Prada a tenere insieme questi tanti "modi per essere Prada oggi". Tante individualità che corrispondono ad altrettanti "supereroi", il cui superpotere - dice Miuccia Prada - è la forza interiore.
"Abbiamo immaginato ogni individuo - le fa eco Simons - come un supereroe, con i suoi poteri e la sua storia, riflettendo su quest'idea di trasformazione: i comportamenti, le azioni o i vestiti che scegliamo sono mezzi per esprimere un messaggio, per affermare la nostra autorità e la nostra forza". Emerge con forza "l'idea della scelta, dell'imprevedibilità - riflette Miuccia - come misura della creatività umana".
E di creatività, in questa collezione, ce n'è davvero tanta.
Stupiscono le gonne a pieghe che più borghesi non si può, ma tenute su da una cinta con moschettoni e ganci in acciaio, i copricapi che sono anche visiere e occhiali, effetto cuffia spaziale, gli oblò che si aprono su gonne metalliche, l'anima in filo di ferro dei colletti dei cappucci e degli abiti a fiori, le calze-leggings di maglia a coste, i pantaloni dove la cinta è stampata, i grandi occhiali retro futuristici, le tute da supereroe portate sotto l'abito di chiffon. E poi i codici del vestire borghese, i classici di Prada, dalla blusa con il fiocco al bel cappotto maculato, in un salto continuo tra passato e futuro, dove ognuno esprime la propria personalità, all'insegna di quell'imprevedibilità così umana che è la risposta di Prada a un mondo fatto di scelte artificiali.
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