E' un classico colore anni '70, non c'è guardaroba che non ne abbia accolto uno o più capi all'epoca. Ora è il momento di recuperarli dal fondo degli armadi, posto che abbiano superato l'usura del tempo, l'addio sentimentale sull'impeto della lettura del libro della Kondo, la furia black e fluo dei successivi anni '80. Stiamo parlando di un tono amato/odiato: il color ruggine declinato in tutte le possibili nuance che spaziano dall’arancione al marrone, dal rosa carico al rosso, prugna e vinaccia. L’autunno si apre all’insegna di un colore passepartout che avvolge con sobria eleganza le silhouette in passerella, abiti e accessori e home design, esaltato dai tessuti in particolare dal velluto.
Da Emma Stone a Sofia Richie, passando per Ryan Gosling, la rust mania influenza il look delle celebrities, è amato nell'arredamento perchè dona un’elegante finitura ossidata a superfici e oggetti, conferisce una nota morbida a edifici dal sapore industriale e contagia gli instagrammers che hanno pubblicato circa 3 milioni di post con #rust e #rusty.
Tendenza confermata anche dal The Guardian che elegge must have del guardaroba maschile il marrone in tutte le sue sfumature e celebra, in particolare, il mood “Rust belt”, tradotto cintura di ruggine, che fa riferimento ai vecchi Stati americani industrializzati ora in declino, fonte di ispirazione per il prossimo autunno/inverno. D’accordo - in un monitoraggio internazionale condotto da Espresso Communication per Bigi Cravatte Milano - anche Forbes che predilige le tonalità ispirate agli anni ‘70, dal cammello classico alle sfumature del ruggine, per interpretare non solo i look più classici ma anche le creazioni più eccentriche e il The Sun che elegge le autunnali sfumature di ruggine tra i colori che non possono mancare nell’armadio.
Più vivace del nero e del grigio e più versatile del marrone, il color ruggine spopola sulle passerelle di tutto il mondo e il motivo è semplice: si sposa sia con i colori scuri, sia con le tinte pastello, sta bene alle more, alle bionde e soprattutto alle rosse e interpreta perfettamente gli influssi anni ‘70 che dominano l’universo fashion 2018/2019. Gonne morbide, colletti vintage, trench e cappotti ma anche cinture e cravatte si ricoprono così di ruggine dando vita a un bouquet di sfumature luminose e avvolgenti che scaldano sia il guardaroba maschile, sia quello femminile creando un perfetto equilibrio tra l’anima retrò e lo stile moderno.
Ma come valorizzare il color rust? Prima di tutto bisogna dimenticare la regola "don't wear black and brown together”, precisa il The Times: il nero e il rust sono invece un abbinamento semplice e molto chic. Inoltre il ruggine, sempre secondo il quotidiano internazionale, si sposa perfettamente con i tessuti lussuosi come la seta e il velluto. “Temuto, sottovalutato, nascosto in fondo all’armadio, per tutti i nostalgici dell’abbronzatura estiva l’ombra super chic del rust color ci seguirà per tutto l’autunno – spiega Marie-Loù Pesce (fashioninthemoonlight.com) - Accostamento perfetto? Sicuramente con blu, petrolio e senape”.
Secondo la fashion blogger Pamela Soluri (tr3ndygirl.com) il color ruggine “Regala il meglio di sé accostato al rosa, al rosso fuoco e a tinte boschive o addirittura acide come il verde e il lime; mentre per un risultato più ricercato e glam, sono perfette le nuance classiche come il panna, il nocciola e il nero”.
Quanto alle cravatte, “Con l’arrivo dell’autunno tornano le tinte scure e intense. A dominare sono il blu, proposto in svariate sfumature, il bordò, il verde ma soprattutto il marrone, che lascia spazio a nuance rust, più calde e luminose – spiega Stefano Bigi di Bigi Cravatte Milano – Righe, disegni piccoli e tinte unite si alternano in un sapiente gioco di contrasti, sofisticato e ricercato, che soddisfa i clienti che vestono in modo classico ma anche quelli che si servono della cravatta per dare un tocco di stile a un abbigliamento più casual. Per un look elegante è possibile indossare una cravatta in seta lucida color ruggine con un abito blu scuro, mentre per uno stile più casual suggeriamo, per esempio, una cravatta rust in garza di seta o in lana da accostare a una giacca sportiva sui toni del verde.”
Non solo capi e accessori, il ruggine si può portare anche sulle unghie per una manicure curata ed elegante, sulle labbra, per un sorriso seducente, e sui capelli. In particolare, si chiama Midlight Red la tinta dell’autunno, inventata dal colorista di Los Angeles Matt Rez creando degli highlight di luce sul rosso/ruggine e sfoggiata da Emma Stone e Dakota Johnson alla Mostra del Cinema di Venezia.
Se questo vale per la moda e le sue infinite sfaccettature, lo stesso si può dire per il design e l’arredamento capace di creare originali e suggestive commistioni fra passato e presente. Il color ruggine si presta a colorare imbottiti e poltrone, ma anche pavimenti, pareti e superfici regalando atmosfere calde e accoglienti grazie a un mix di sfumature vulcaniche che illuminano e scaldano l’ambiente.
Solitamente vista come una minaccia, la ruggine dona fascino e un’aura vintage anche all’architettura contemporanea. Ampiamente utilizzato per ricoprire edifici e imponenti opere, l’acciaio corten, materiale dal caratteristico color ruggine, sta riscuotendo un successo crescente grazie alla sua capacità di combinarsi con elementi diversi come marmo, legno, calcestruzzo e alla sua grande resistenza alla corrosione atmosferica, regalando un’ossidazione naturale e variabile nel tempo. Come riporta il The New York Times, il color ruggine è stato scelto anche dall’architetto Eran Chen che, per la ristrutturazione del Denizen Bushwick, un complesso di 911 appartamenti a Brooklyn, ha utilizzato mattoni grigi, ampie cornici e supporti diagonali color ruggine per conferire morbidezza e movimento alle rigide geometrie dell’edificio.
La ruggine diventa arte anche grazie alle sculture del coreano Seo Young-Deok, che plasma figure umane utilizzando esclusivamente catene in ferro scartate dalle industrie, alle opere dell’artista di Los Angeles Ruben Ochoa che, nella mostra “Rust+You”, presenta quadri realizzati con ruggine e acrilico su lino e carta, e alle fotografie dell’artista bolognese Paolo Gotti che in giro per i due emisferi ha immortalato il fenomeno corrosivo.
Dalla pasta alla ruggine, che deve il suo nome al tipico colore che assume mescolandola a pesto, salsa di pomodoro e panna, al Rusty nail, tradotto chiodo arrugginito, un cocktail dalla gradazione alcolica molto alta, adatto a chi ama il sapore caldo e avvolgente del whisky scozzese, la ruggine è protagonista anche in cucina, evocata non solo nei colori ma anche nei sapori. Ultima frontiera è il kombucha, bevanda a base di tè nero o verde dolcificato, fermentato e aromatizzato con limone e zenzero, dal tipico colore rust, che sta spopolando, secondo il Daily Mail, in Australia e non solo. A breve, infatti, aprirà nel North Park di San Diego il primo kombucha bar, come riporta la Nbc.
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