Pur essendo di valore inestimabile, la diversità biologica viene spesso trascurata. Esserne consapevoli e adottare comportamenti responsabili può concretamente contribuire a salvaguardare la ricchezza di specie presenti in natura con effetti benefici sulla salute dell’uomo e dell’ambiente. Secondo una recente ricerca il 51% degli italiani tra i 18 e i 65 anni sceglie prodotti di filiera controllata, e l’83% acquista frutta e verdura di stagione, preferendo prodotti locali e di piccole realtà territoriali (44%). Dati incoraggianti ma ancora insufficienti per favorire la transizione alimentare indispensabile per la tutela delle varietà naturali e più in generale, del Pianeta.
Cosa possiamo fare per contribuire alla tutela della biodiversità? E perché è così importante impegnarsi ogni giorno? Ecco alcuni suggerimenti pratici per impegnarsi quotidianamente nella difesa della biodiversità in modo inclusivo, ovvero promuovendo la ricchezza biologica in ogni sua forma.
1. Operazione “Salva il cibo”: è ormai risaputo che lo spreco alimentare è una delle principali cause della crescente deforestazione e dunque di una significativa perdita di biodiversità. Per questo, il primo passo per difendere il patrimonio di specie è evitare sprechi alimentari e fare acquisti consapevoli, per esempio pianificando i pasti e scegliendo alimenti prossimi alla scadenza.
Oltre a Too food to go, la app che è ormai una realtà affermata anche in Italia (si acquista cibo a circa 1/3 del valore presso ristoranti, supermercati, esercizi alimentari evitando che il non venduto finisca nell'immondizia e dando al consumatore convenienza), si moltiplicano le iniziative come la recente nuova sezione di Cortilia per favorire l’adozione di comportamenti più green e responsabili in un’ottica zero waste: è Salva il Cibo, un’area interamente dedicata all’acquisto di prodotti di alta qualità prossimi alla scadenza, offerti in promozione con sconti fino al 50%. Una soluzione che permette da un lato, di non dover sprecare cibo che può ancora essere consumato, dall’altra permette anche ai consumatori di poter risparmiare, a dimostrazione che è possibile compiere “piccoli” gesti che portano a grandi risultati nella lotta contro lo spreco alimentare e la protezione del nostro pianeta.
2. Al ritmo della natura: la prima mossa per salvaguardare e valorizzare la diversità biologica è prediligere prodotti di stagione, una buona abitudine che fa bene all’ambiente e alla salute. I frutti e gli ortaggi coltivati seguendo i ritmi naturali di maturazione hanno maggiori proprietà nutritive per l’organismo e richiedono meno risorse, con un impatto positivo anche sul pianeta. Cortilia nella sezione riservata ai prodotti stagionali, ad esempio, raccoglie le più particolari specie di frutta e verdura di stagione, una sezione dedicata alla scoperta delle tipologie più rare e prelibate che la natura e il territorio hanno da offrir, con una selezione di prodotti tipici specie autoctone, antiche e meno comuni, si impegnano a valorizzare quotidianamente valorizzando le infinite forme della biodiversità.
3. No alla monotonia, sì alla varietà: lo stile di vita frenetico, i ritmi accelerati e la mancanza di tempo influenzano le scelte alimentari, spesso portando a consumi monotoni. Tutto questo non solo impoverisce l’alimentazione, ma contribuisce alla maggiore diffusione di pratiche agricole dannose per l’ambiente che sfruttano eccessivamente il terreno e le risorse a disposizione per soddisfare la domanda. Per fare la propria parte e contrastare questo circolo vizioso che penalizza la natura, basta dare spazio alla varietà, seguendo un’alimentazione bilanciata e variegata che difende la biodiversità e rende il sistema produttivo più equo e resiliente.
4. Prediligere il BIO: La conservazione del suolo, la rotazione delle colture, l’eliminazione di pesticidi e fertilizzanti chimici, tipici dell’agricoltura biologica, aiutano a preservare l’ecosistema e a ridurre l’inquinamento. Scegliere prodotti biologici significa optare per un’agricoltura con un minore impatto ambientale, evitando che vengano distrutti vegetazione e fauna locale rilasciando emissioni tossiche, che hanno effetti sul clima, sull’ambiente e sulle comunità.
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