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Dry January, un mese senza alcol per cominciare l'anno al meglio

Dry January, un mese senza alcol per cominciare l'anno al meglio

La sfida sul futuro: bere meno e meglio, non da soli e non tutti i giorni

08 gennaio 2024, 11:25

Redazione ANSA

ANSACheck

Challenge dry January. Mese senza alcol. Un bicchiere con acqua foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Challenge dry January. Mese senza alcol. Un bicchiere con acqua foto iStock. -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Challenge dry January. Mese senza alcol. Un bicchiere con acqua foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gennaio è il mese dei nuovi inizi e dei buoni propositi, il punto di partenza perfetto per cambiare qualcosa della propria vita, magari per abbracciare uno stile di vita più salutare. Da un punto di vista della salute a tavola al già noto Veganuary, il gennaio in cui si prova ad essere vegani, a fare una alimentazione senza derivati da animali, comincia a farsi conoscere il gennaio senza alcol o comunque ad alcol ridotto. Un mese all'anno senza alcol: per i medici e i promotori del concetto, partecipare al "Dry January" o al "Sober January" permette di mettere in discussione il proprio consumo e misurare i benefici dell'astinenza sulla propria salute. Per tanti è una sfida ma vale la pena provarci, specie dopo le festività  che sono spesso caratterizzate da un forte consumo di alcol. Ma l'obiettivo non è solo quello di far riposare il corpo, è quello di sperimentare in prima persona una vita quotidiana senza alcol. Invece di concentrarci sui rischi posti da una sostanza - in questo caso l'alcol - si mettono al centro i benefici di rallentarne il consumo. È lo stesso principio per il mese senza fumo, che si tiene a novembre. E' una challenge, una sfida che se si seguono le pagine social dedicate fa sentire anche parte di un qualcosa che in tanti stanno tentando e questo rafforza e fortifica l'obiettivo che si è posto.

 


Importato dalla Gran Bretagna, il "Dry January" è portato avanti da varie associazioni. Il principio è semplice: prendersi una pausa dall'alcol, dopo le vacanze, trovando aiuto e motivazione se necessario con un'applicazione dedicata o sui social network. Questa è un'opportunità per "sperimentare la vita senza questo ingrediente abituale e misurare quanto sia essenziale per noi", afferma Michel Lejoyeux, professore di psichiatria e tossicodipendenza presso l'Università di Parigi Cité."Potremo verificare se una serata con gli amici senza alcol è un calvario, se tornare a casa una sera esausti e non versarsi da bere è complicato...", illustra.Un altro vantaggio, ha detto, è che questa sfida "denormalizza l'alcol, in una cultura che ci spinge a considerare malati coloro che non bevono".I benefici ci sono: "Si dorme meglio, la pelle diventa più luminosa, fai scelte migliori, sei molto più in forma, la qualità del sonno migliora e così la concentrazione". Si parte con il mese senza alcol e si prova a ripetere l'esercizio più volte l'anno, in molti poi smettono del tutto. Secondo i medici, un periodo di astinenza, anche se limitato nel tempo, è benefico per la salute."In coloro che bevono davvero troppo, in 4-6 settimane, il fegato può riacquistare più o meno la sua normale funzione", afferma Henri-Jean Aubin, professore di psichiatria e tossicodipendenza presso l'Università di Paris-Saclay, che lavora presso l'ospedale Paul Brousse AP-HP di Villejuif."Un forte bevitore che sperimenta di non bere una volta sarà in una posizione molto migliore per smettere di nuovo in seguito, se ne ha voglia", ha detto.Secondo Santé publique France, più di un adulto francese su cinque (22%) supera i limiti di consumo di alcol raccomandati (massimo dieci bicchieri a settimana e due bicchieri al giorno e giorni della settimana senza consumo).Laurence Cottet, 62 anni, ha lanciato quattro anni fa il "Sober January" in Francia e invita a impostare la propria sfida per un mese. Ad esempio: niente alcol durante la settimana o per un mese, o niente alcol da solo... bere meno e meglio: non da soli e non tutti i giorni.
Il consumo eccessivo di alcol è direttamente o indirettamente responsabile di più di sessanta malattie (cancro, malattie cardiovascolari, digestive, mentali, ecc.). È la principale causa di ospedalizzazione e ad esempio la seconda causa di morte prevenibile in Francia (dopo il tabacco) con circa 45.000 decessi all'anno.

No alcol, sì moctkail

Si può mettere acqua nel bicchiere al posto di vino e birra ma sono ormai anche tante le soluzioni analcoliche di cocktail ad esempio che si possono gustare e che potrebbero, per l'aperitivo o in situazioni conviviali, non farci demoralizzare sul Dry January quando tutti intorno a te ordinano ad esempio bollicine. Per dare un giro di vite alle abitudini poco salutari legate al consumo di alcolici e aderire alla sfida del Dry January, ci vengono incontro le numerose bevande no alcool, che replicano gusti e profumi degli spirits grazie a una sapiente miscela di botaniche, e la crescente attenzione dei bartender verso i mocktail, che da qualche anno stanno acquisendo una loro dignità sulle drink list dei cocktail bar per abbandonare l’immaginario passato fatto di ricette troppo dolci, colorate e fané. Tra le novità del settore c’è Oppure, il nuovo brand di Spirits Analcolici realizzato in collaborazione con Nonsolococktails, che ha curato il prodotto dalla ricettazione fino alla drink strategy. Si tratta di una nuova bevanda che reinventa il gin in versione alcool free, grazie a un sublime gioco di equilibri, con l’obiettivo di creare un liquido buono in bevuta liscia e di altissimo livello miscelato con altri ingredienti. La ricetta proposta da Nonsolococktails per brindare con stile al Dry January usando questo prodotto novità è l’Oppure&Tonic, un twist sul gin tonic decorato con rosmarino, già presente tra le botaniche del distillato, e lime, per esaltare le note citriche del drink, conferite da bergamotto e finger lime. L’ultimo dettaglio è il sale, che funge da esaltatore di sapori del cocktail, per dar vita ad un'esperienza ideale sia per l’aperitivo che durante i pasti.
E' anche vero che tanti locali nel mese di gennaio propongono menù adatti al Veganuary e accompagnano bevande adatte: ad esempio Hard Rock Cafe (290 sedi nel mondo, Roma, Firenze e Venezia in Italia) che sostiene Veganuary e in collaborazione con Moving Mountains,  azienda all'avanguardia nella tecnologia alimentare a base vegetale, nove volte vincitrice del Great Taste Award, ha una proposta adeguata e per niente punitiva come da pregiudizio sull'alimentazione vegana ( bruschetta di zucchine e guacamole, insalata di quinoa messicana, il Moving Mountains Patty burger vegetale vincitore del Great Taste Award, i tacos di carne al peperoncino con trito Moving Mountains, insalata di Quorn o alette di cavolfiore fritte e Sticky Toffee Pudding con gelato vegano alla vaniglia) ha anche ideato dei mocktail a sostegno del dry january, tra cui il Chile Lime Pineapple, il Cucumber Mint Lime Press e la Strawberry Basil Lemonade.

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