"Cosa avranno fatto i miei studenti quando hanno saputo dell'attentato a Trump? Avranno detto una parolaccia, si saranno incuriositi e attaccati ai social per cercare di capire cosa stesse succedendo. Ma lo riusciremo mai a capire? La dinamica è stata singolare e secondo me c'è qualcosa che ha rovinato i piani di chi voleva accusare Biden. Con gli studenti ne parleremo appena li rivedrò". A dirlo all'ANSA è Federigo Argentieri, da 28 anni docente di Scienze Politiche alla John Cabot University di Roma, ateneo privato statunitense che conta 2500 allievi, per 80% americani e italiani e per il resto provenienti da tutto il mondo.
"Come orientamento politico - afferma il professore -molti nostri studenti sono a sinistra. Ricordo solo, anni fa, uno studente italo americano dichiaratamente repubblicano: gli altri gli hanno fatto ostruzionismo, lo hanno isolato, anche se non 'bullizzato'; lui, del resto, aveva una stazza che scoraggiava, incuteva rispetto ed era anche molto simpatico ma il suo essere repubblicano dichiarato era comunque una eccezione. Del resto, chi trascorre un periodo di almeno 6 mesi all'estero, appartiene generalmente ad una famiglia con una mentalità lontana dal modo di pensare di Trump". Le prossime convention americane, quella repubblicana prima e quella democratica poi, ognuno alla John Cabot le vedrà per conto suo, non ci saranno momenti collettivi nell'ateneo, "ne ricordo solo uno, l'11 settembre 2001, eravamo terrorizzati e angosciati vedendo tutti insieme quelle immagini in tv", ricorda il professore.
"La maggioranza degli studenti americani non vota - dice ancora Argentieri - o meglio vota 1 su 2 come il resto della popolazione e come del resto si avviano a fare anche gli italiani. Gi studenti americani hanno affinità ma anche differenze con quelli italiani: come i nostri hanno sofferto il lockdown e sono drogati di dipendenza dai social, hanno difficoltà ad affrontare un libro di carta, anche se abbiamo studenti fenomenali, molto bravi, non sono tanti ma un campione soddisfacente c'è. Per quanto attiene alle differenze: tra gli italiani chi viene da un liceo ha una maggiore preparazione di base in storia contemporanea e in filosofia (oltre a conoscere, ovviamente, il latino e il greco) mentre gli americani hanno una maggiore preparazione matematico scientifica. Poi, nel sistema americano, gli esami sono tutti scritti, tranne le lingue straniere".
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