Due nuove lettere di minacce,
identiche nel testo e nel formato, sono state ricevute nei
giorni scorsi dalla professoressa di Scienze politiche a Bologna
Francesca Rescigno, già vittima di intimidazioni nei mesi
passati. La docente, che il 17 giugno ha trovato una lettera
nella posta del dipartimento e una nella buchetta di casa, senza
francobollo, le ha consegnate alla Digos e ha presentato
denuncia. E' assistita dall'avvocato Cristina Gandolfo.
A giugno 2023 la professoressa, da tempo impegnata per i
diritti della comunità lgbt, delle donne e degli animali, aveva
trovato una busta con dentro una zampa di animale, con la
scritta "ora vattene dal dipartimento, puoi farti male" e in
seguito la prefettura aveva disposto una forma di tutela. Le
intimidazioni erano avvenute nell'ambito della partecipazione ad
un concorso. Nella nuova lettera si dice in sostanza che per lei
non c'è posto in ateneo, che deve andarsene, che non deve fare
più ricorsi e ci sono minacce a lei e alla figlia.
"Ho avvisato il nuovo direttore del dipartimento. Ma mi sento
abbandonata e presa in giro dai vertici dell'università. Non c'è
stata solidarietà. Normalmente nelle istituzioni pubbliche alle
minacce seguono azioni per dare, a chi le subisce, la
possibilità di lavorare serenamente. Io mi sento come se mi
avessero colpevolizzato per averle subite. Evidentemente vengo
avvertita come un corpo estraneo e fastidioso", ha detto.
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