"Proposte condivisibili e non più
prorogabili": commenta così Fortunata Pizzoferro,
vicepresidente dell'Ordine delle psicologhe e Psicologi del
Veneto, l'intenzione del ministro Giuseppe Valditara di
istituire l'assistenza psicologica permanente a scuola, laddove
si presentino situazioni di criticità.
"L'Italia è, nei confronti del resto d'Europa, fanalino di
coda rispetto alla definizione strutturale di un servizio
permanente di psicologia scolastica - ricorda -. Si tratta di
attenzionare la forma in cui verrà pensata l'assistenza
psicologica negli istituti. Il ministro dell'Istruzione
Valditara ha parlato di 'istituti dove ci sono effettive
criticità".
Per Pizzoferro, è importante affermare "che la psicologia a
scuola è innanzitutto prevenzione, collaborazione con il tessuto
scolastico e progettazione di interventi, affinché la comunità
scolastica possa vivere, crescere ed educare alla vita adulta in
un ambiente sano. Potrebbe essere fuorviante creare
l'aspettativa di un intervento spegni-incendio e anche
stigmatizzante passare il messaggio che lo psicologo è a scuola
per studenti con disagio".
"Ovviamente un servizio serio e strutturato - aggiunge Luca
Pezzullo, presidente dell'Ordine delle Psicologhe e Psicologi
del Veneto - richiede risorse sufficienti e stabili: i 40
milioni di euro stanziati nel 2020 per finanziare il progetto in
periodo emergenziale non hanno trovato continuità, nonostante il
bisogno enorme espresso e i feedback positivi da parte di
dirigenti e famiglie nelle rilevazioni fatte a fine percorso.
L'Italia è tra le pochissime nazioni europee dove non è prevista
strutturalmente la figura dello psicologo scolastico".
Pezzullo sottolinea che "l'investimento di poche decine di
milioni di euro può produrre in prospettiva una più sana
crescita per le giovani generazioni e in prospettiva un
risparmio per il sistema sanitario nazionale e maggior benessere
per tutto il Paese. Si stima che ogni euro investito in
prevenzione psicologica permetta di risparmiare in proporzione
da 4 a 10 volte tanto negli anni successivi - conclude - in
termini di spese sanitaria, sociale e giudiziaria".
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