Decina edizione del master
universitario di primo livello Vini italiani e mercati mondiali,
organizzato dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa
congiuntamente con Università di Pisa, Università per Stranieri
di Siena e Università di Siena e in collaborazione con
Associazione italiana sommelier. Le iscrizioni si chiudono l'8
ottobre: il master si rivolge a laureati di primo livello in
qualsiasi disciplina" ma la domanda di ammissione è aperta anche
a laureandi, che abbiano terminato gli esami di profitto prima
dell'inizio delle lezioni e che prevedano di acquisire il titolo
di accesso nel corso delle attività didattiche del master".
Possibile richiedere la partecipazione anche come uditori.
"La collaborazione tra quattro Atenei della Toscana - spiega
la Sant'Anna in una nota - rafforza la qualità e consolida
l'ampiezza della proposta didattica, confermando l'interesse
delle istituzioni universitarie toscane al percorso
professionale del master, che forma professionisti delle
strategie di marketing e comunicazione internazionale del vino
italiano, una figura sempre più richiesta dal mercato". I dati
sull'occupazione, si spiega ancora, "confermano il successo":
circa "il 70% di coloro che hanno iniziato una attività
lavorativa lo ha fatto già al termine dello stage o addirittura
prima della conclusione del master. Il consorzio universitario
AlmaLaurea riporta un tasso di occupazione compreso fra il 65 e
90 per cento, entro un anno dal conseguimento del titolo, per le
precedenti sei edizioni". "L'export del vino italiano - osserva
il direttore del master, Pietro Tonutti, docente di viticoltura
alla Sant'Anna - registra numeri positivi per i primi mesi del
2024 che, in proiezione e in assenza di dinamiche congiunturali
sfavorevoli, potrebbero portare a raggiungere il valore
complessivo di circa 8 miliardi di euro a fine anno. La
promozione internazionale rappresenta quindi un fattore cruciale
per il successo del settore enologico nazionale", è "tuttavia
necessario procedere verso la messa a punto di strategie
innovative ed efficaci di comunicazione, nonché un rapido
adeguamento ai cambiamenti del mercato e delle tendenze dei
consumi di vino nei diversi paesi. Appare anche necessario
procedere verso l'ampliamento delle destinazioni dell'export di
vini italiano".
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