Sciopero della scuola sarda nella
giornata, il 2 ottobre, di consegna delle firme per la legge di
iniziativa popolare "Pratobello 24". Lo ha indetto Cobas scuola
Sardegna accogliendo l'appello dei comitati contro la
speculazione energetica per "sensibilizzare studenti, famiglie,
docenti e Ata".
Una manifestazione - spiegano i Cobas - che non dimentica la
"situazione di enorme sofferenza del precariato che vive un
momento di gravissima difficoltà, consegnato al "mercato delle
vacche" dei titoli a pagamento, e ostaggio delle demenziali
nomine con il vergognoso "algoritmo" che sta creando
pesantissime disparità ed errori che alimenteranno un gigantesco
contenzioso".
Sciopero "per una vera autodeterminazione delle risorse
energetiche da parte del popolo sardo", "contro il ddl che
minerebbe la libertà di espressione prevedendo una stretta
repressiva che inciderebbe pesantemente sulla possibilità di
manifestare pacificamente; contro l'autonomia differenziata
"che smantella i diritti sociali mantenendo i divari esistenti e
che produrrà addirittura un aumento delle disuguaglianze".
E ancora istruzione "contro il dimensionamento scolastico "e
il continuo smantellamento degli istituti , che non ha tenuto in
alcun conto le specificità dei territori, ha previsto la
creazione di istitutu "monstre" ingestibili e la perdita -
sostengono i Cobas - di migliaia di posti di lavoro".
Ancora, mobilitazione per lo sviluppo della lingua, della
storia e dalla cultura della Sardegna e per una legge sulla
scuola sarda. Lotta anche contro guerra, servitù e
"militarizzazione" delle scuole.
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