Più regole da parte delle scuole e
maggior attenzione da parte degli studenti. I primi effetti
della stretta del ministero dell'Istruzione sull'uso degli
smartphone in classe si iniziano già a vedere. Questo nonostante
la circolare inviata agli istituti a fine dicembre - che invita
a evitare il più possibile che durante le lezioni si ceda alla
tentazione di guardare lo schermo del cellulare, se non
espressamente autorizzato per motivi didattici - dia ampia
libertà di manovra alle scuole. Secondo una rilevazione
effettuata dal sito Skuola.net - interpellando 1.800 alunni di
licei, istituti tecnici e professionali - al ritorno sui banchi
dopo le vacanze di Natale, infatti, ben 1 studente su 6 ha
trovato ad attenderlo una "sorpresa": indicazioni specifiche o
nuovi divieti, messi nero su bianco.
Numeri consistenti che vanno ad aggiungersi al lungo elenco di
scuole che già in passato avevano provveduto in autonomia sul
tema, basandosi sulla normativa di riferimento emanata negli
anni, in primis la circolare del 2007 a firma dell'allora
ministro dell'Istruzione Fioroni che, per prima, aveva
affrontato l'argomento. Alla fine, a conti fatti, attualmente il
75% degli studenti intervistati dichiara una maggiore attenzione
da parte della scuola sull'uso degli smartphone a scopo di
distrazione personale, figlia di regolamenti scritti o di
indicazioni verbali.
Anche se, poi, il livello di "rigore" applicato nel concreto può
variare parecchio. In quasi la metà dei casi (44%) non ci sono
punizioni preordinate a seconda della violazione commessa. Allo
stesso tempo, però, non è trascurabile il fatto che nel resto
dei casi le conseguenze possono essere piuttosto pesanti: 1 su 3
racconta che si può arrivare alla nota sul registro, 1 su 4
persino alla sospensione.
Ma che il clima sia cambiato lo si percepisce anche dalle
risposte degli studenti. Prima dell'ultima circolare, in quasi
il 90% dei casi - a prescindere dall'esistenza di regole chiare
- il 49% diceva che praticamente usava il cellulare anche
durante le lezioni. Ora il quadro si è modificato. Nella metà
dei casi, per evitare problemi, i dispositivi vengono usati in
modo meno spudorato (40%) se addirittura non sono del tutto
scomparsi da sotto il banco (10%).
Inoltre, contrariamente a quanto si potrebbe pensare,
l'intervento di Viale Trastevere non trova in disaccordo tutti
gli studenti. Infatti per il 18% è "sacrosanto" il bando dello
smartphone a scuola per scopi diversi dalla didattica e il 32% è
d'accordo con l'erogazione di punizioni in caso di mancato
rispetto di regole codificate. La posizione che va per la
maggiore è comunque quella della mediazione.
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