La teoria delle musiche
audiotattili, sviluppata dal musicologo italiano Vincenzo
Caporaletti, docente della Università di Macerata e socio
onorario di fresca nomina dell'Associazione Nazionale Scuole
Jazz e Musiche Audiotattili, che rappresenta gli istituti
italiani di musica per un totale di 6.000 iscritti, sta
guadagnando sempre più riconoscimento nel contesto musicologico
internazionale.
In Francia, Stéphane Audard, musicista di jazz e professore
del Conservatorio di Parigi, ha discusso ai primi di aprile la
sua tesi di dottorato alla Sorbonne, analizzando i problemi
della pedagogia del jazz proprio alla luce della teoria di
Caporaletti. In Brasile, il professore Fabiano Araújo Costa
dell'Università Ufes di Vitória ha delineato un quadro di
ricerca in cui le musiche popolari brasiliane emergono come una
delle manifestazioni seminali delle musiche audiotattili,
mettendo in luce l'importanza del paradigma audiotattile
nell'analisi e nella comprensione della musica brasiliana.
La teoria di Caporaletti sta guadagnando riconoscimento anche
in Cina. Wang Li, una ricercatrice cinese della Università di
Henan, pubblicherà un articolo dal titolo "Teoria delle musiche
Audiotattili: nuovi orizzonti per la ricerca etnomusicologica
europea" nella prestigiosa rivista musicologica cinese "Music
Research" il prossimo 31 maggio.
Si tratta di sviluppi, rileva in una nota Unimc, che indicano
che la teoria delle musiche audiotattili sta diventando sempre
più influente nel campo della musicologia mondiale e potrebbe
portare a nuovi metodi e approcci all'insegnamento del jazz e di
altri generi musicali.
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