Polemiche in Lombardia per la
mozione di Fratelli d'Italia, che sarà discussa nella prossima
seduta di Consiglio regionale di martedì, contro le carriere
alias nelle scuole, ossia la possibilità per le persone
transessuali di usare in classe il nome che corrisponde alla
propria identità di genere, differente da quello anagrafico.
Il M5s in mattinata ha chiesto che venga ritirata e al coro
si aggiunge anche il Pd, con la consigliere regionale dem Paola
Bocci che definisce "vergognosa e irrispettosa" l'iniziativa di
Fdi.
La mozione chiede alla giunta regionale di farsi portavoce
con le scuole lombarde che aderiscono alla carriera alias per
"annullarne e disapplicarne il regolamento", ritenendo il
protocollo "dannoso" per gli studenti che lo richiedono.
In Regione, come scrivono gli esponenti di Fdi, sono già
almeno 29 le scuole secondarie di secondo livello che hanno
aderito alla carriera alias, e anche l'Università degli Studi di
Milano ha recentemente approvato un nuovo regolamento per
permettere l'attivazione a studenti, docenti e personale
tecnico, senza la necessità di presentare certificazione di
incongruenza di genere.
Come il M5s, anche il Pd chiede il ritiro del documento: "Come
istituzione - aggiunge Bocci - dovremmo garantire e facilitare
questa procedura in tutte le scuole e non certo ostacolarla".
Martedì, oltre al M5s, ci sarà anche il Pd al presidio
organizzato davanti al Pirellone da Acet (Associazione per la
cultura e l'etica transgenere) e a cui prenderanno parte, tra le
altre, anche associazioni come Agedo (Associazione genitori di
omosessuali) e Cig Arcigay.
Contraria alla mozione anche l'Unione degli Universitari: "I
consiglieri di Fdi - afferma Marta Andreoletti, coordinatrice
dell'Udu Milano - sono disinformati: tutti gli atenei pubblici
della Lombardia hanno attivato la carriera alias". E comunque
"la Regione - conclude - non ha alcuna competenza sui rapporti
civili".
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