L'88% dei ragazzi è preoccupato per
il cambiamento climatico. È questo uno dei dati più
significativi emersi dall'indagine realizzata dalla Fondazione
Conad Ets con l'istituto Ipsos, su un campione di circa 5 mila
ragazzi delle scuole superiori di tutta Italia e circa mille
insegnanti. L'indagine è stata presentata a Milano nel corso
della tavola rotonda 'Il futuro visto dai giovani', al termine
di un progetto culturale che ha coinvolto oltre 150 mila
studenti di tutta Italia.
L'attenzione del progetto si è concentrata su quattro
tematiche: lotta alle mafie, educazione ambientale, educazione
alla non violenza, educazione alimentare. Sul tema lotta alle
mafie, il 39% dei ragazzi - secondo l'indagine - pensa che stia
crescendo la mentalità mafiosa tra i giovani e solo il 30% pensa
che i giovani non siano disposti ad accettare atteggiamenti
mafiosi oggi. Il 43% pensa di non poter fare la differenza nel
combattere questo fenomeno. Sul tema ambientale, l'88% si dice
preoccupato per il cambiamento climatico; il 44% dichiara di
voler fare una professione che contrasti il cambiamento, ma solo
il 24% dichiara di avere un ruolo attivo in famiglia nel
promuovere comportamenti più sostenibili.
Sulla violenza di genere, il 66% pensa che la causa siano gli
stereotipi di genere, ma il 17% dei maschi dichiara che la
violenza scatta per colpa degli atteggiamenti provocatori delle
donne. Sull'educazione alimentare, infine, il 46% dice di
informarsi sull'impatto che hanno sull'ambiente i cibi e il 61%
è disposto a cambiare alimentazione pur di mangiare cibi che
impattano meno sull'ambiente.
Al convegno hanno partecipato la direttrice della Fondazione
Conad Ets Maria Cristina Alfieri, il presidente di Unisona
Franco Barbano, il presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli, il
direttore generale del Censis Massimiliano Valerii, la
responsabile Scuola di Amnesty International Italia Chiara
Pacifici, il filosofo Umberto Galimberti e la docente
dell'Istituto Falcone Righi di Corsico Valentina Mazzacane.
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