Un viaggio nel futuro delle
infrastrutture per riflettere sul valore delle grandi opere e
sulla necessità di definire un programma a lungo termine di
sviluppo nel settore. È il racconto della mostra 'Costruire il
futuro. Infrastrutture e benefici per persone e territori'
inaugurata e promossa da Webuild con la Triennale Milano, dove
resterà aperta al pubblico gratuitamente dal 3 al 26 marzo 2023.
Ad accogliere i visitatori, all'ingresso della mostra, è la
testa della Tbm 'Stefania', una delle sei talpe meccaniche
impiegate da Webuild per scavare le gallerie della nuova Linea
M4 di Milano. La testa, che ha un diametro di 6,7 metri e un
peso di 58 tonnellate, è avanzata nel suolo del capoluogo
lombardo a una velocità media di 18,5 metri al giorno, scavando
parte della linea che attraverserà la città da est a ovest. Un
asse fondamentale che, grazie all'inaugurazione nei prossimi
mesi della stazione San Babila, collegherà in 12 minuti
l'aeroporto di Linate alla città.
La mostra si sviluppa in otto aree tematiche con un racconto
'immersivo' delle opere che Webuild ha realizzato o sta
realizzando nel mondo, intervallato da una installazioni
site-specific di approfondimento create da architetti,
paesaggisti, artisti e pensatori internazionali.
"Oggi ci sono nel Paese la volontà e la necessità di cambiare
- commenta Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild - e
dobbiamo trasformare in concreto le possibilità che ci offre il
Pnrr. Spesso c'è stata mancanza di risorse, ma oggi non abbiamo
scuse e questa opportunità ci pone di fronte ad una grande
sfida, quella di creare infrastrutture sostenibili e con esse
lavoro, dando un futuro alle prossime generazioni".
"Il tema delle grandi opere si intreccia con lo sviluppo
della qualità della vita e con la redistribuzione nel territorio
delle infrastrutture essenziali per la società: dalla
collaborazione con Webuild - aggiunge Stefano Boeri, presidente
di Triennale Milano - è nata l'idea di una mostra che mette in
scena una lunga storia di successi infrastrutturali insieme al
punto di vista di un gruppo internazionale e selezionato di
progettisti del paesaggio".
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