Si chiude con 15.000 presenze la XIV
edizione di Libri Come Festa del Libro e della Lettura prodotta
dalla Fondazione Musica per Roma e curata da Marino Sinibaldi,
Rosa Polacco e Michele De Mieri, registrando un incremento del
20% di pubblico rispetto all'edizione precedente.
Sale gremite e tutti gli eventi sold out per questa edizione che
ha visto al centro il tema del Potere declinato in tutte le sue
forme e possibili interpretazioni.
Tra gli scrittori accorsi da tutto il mondo per incontrare
il pubblico dei lettori, degli studenti e degli appassionati Ian
Mc Ewan, Emmanuel Carrère, Javier Cercas, David Grossman,
Daniel Pennac Zarifa Ghafari, Hakan Gϋnday, Orlando Figes,
Valerij Panjuškin, Katja Petrowskaja, Philippe Sands Tra gli
italiani Niccolò Ammaniti, Alessandro Barbero, Mauro Covacich,
Paolo Giordano, Antonella Lattanzi, Loredana Lipperini,
Francesca Mannocchi, Dacia Maraini, Melania Mazzucco, Daniele
Mencarelli, Paolo Nori, Romana Petri, Francesco Piccolo, Rosella
Postorino, Massimo Recalcati, Domenico Starnone, Walter Siti,
Chiara Valerio, Sandro Veronesi, Zerocalcare.
"È stata una edizione molto importante sia per il tema
affrontato sia per il momento storico in cui è stata proposta -
dichiara Daniele Pitteri amministratore delegato della
Fondazione Musica per Roma - e la grande partecipazione dei
cittadini dimostra come è sempre più necessario che le
istituzioni culturali stimolino la riflessione e il dibattito
intorno ai grandi temi di attualità cercando di soddisfare la
sempre più urgente richiesta di risposte alle domande sul
presente. La Fondazione Musica per Roma continua a perseguire
questo obiettivo dando appuntamento già ad aprile con il
Festival delle Scienze e a maggio con Ethos Festa dell'Etica
pubblica".
"Mai come quest'anno - dice Marino Sinibaldi - è apparsa
chiara la natura di questo festival che vuole unire il piacere
della lettura con la sfida del pensiero. A partire dalla parola
chiave di questa edizione, passioni e idee diverse si sono
alternate nelle diverse sale e forse, tutte insieme, ci hanno
aiutato a capire meglio il nostro tempo o almeno a viverlo in
una dimensione di condivisione e non di isolamento e paura".
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