I capelli ricci, gli occhi castani,
gli orecchini bordeaux. E sulle guance due strisce rosse,
tipiche dei graffiti dell'artista Jorit, oggi presenti in tutto
il mondo: dagli Stati Uniti all'Australia. Il disegno riempie la
facciata della palazzina di via Ugento a Roma, è alto quattro
piani. E' Marielle Franco, attivista brasiliana che ha lottato
per i diritti umani e il rispetto dell'ambiente, la protagonista
dell'ultimo murales di Jorit al Quarticciolo, nella Capitale. La
consigliera comunale di Rio de Janeiro uccisa in un agguato la
sera del 14 marzo 2018 nella città brasiliana.
La presentazione ufficiale dell'opera si terrà sabato 14
gennaio, dalle 10.30 alle 12.30, in via Ugento 30. Il murales
rappresenta la chiusura del progetto di LiberaMente "Disegna le
tue idee - l'arte non ha sbarre" vincitore del bando della
Regione Lazio Vitamina G, che ha visto, dal gennaio 2022, i
volontari e gli artisti Jorit, Moby Dick e Barbara Oizmud
svolgere, in partenariato con Liceo Artistico Enzo Rossi,
laboratori con e per le detenute del carcere di Rebibbia,
sezione femminile.
Il progetto fa parte delle attività sviluppate da MArteSocial.
"Con il murales di Jorit su Marielle Franco si lancia un
messaggio potente: la violenza e l'ignoranza non possono fermare
la tendenza dei popoli alla libertà di pensiero e d'azione.
Alcuni diritti sono così importanti che valgono per tutti,
persino per chi ha commesso un crimine, ed è l'universalità del
diritto che rende unica la democrazia. Di più. Questo murales
rappresenta il potenziale che qualsiasi persona, anche se
reclusa, mantiene e può reinvestire nella società all'espiazione
della propria pena, a beneficio della comunità - commenta il
presidente di LiberaMente, Leonardo Maria Ruggeri Masini -.
Un'opportunità, questa che non possiamo e non dobbiamo perdere
come Paese e come cittadini e ciò deve spingerci a credere nella
funzione rieducativa della pena attraverso la formazione e il
lavoro".
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