Si sta concludendo l'anno scolastico
per poco più di 8 milioni di alunni: 7.286.151 nelle scuole
statali e 817.413 nelle scuole paritarie. Ultimo atto sono gli
esami di maturità per 536.008 candidati (479.838 nelle scuole
statali e 56.170 nelle paritarie), che prenderanno l'avvio
mercoledì 21 giugno.
Un bilancio numerico dell'anno al crepuscolo - svolto da
Tuttoscuola elaborando i dati del Ministero dell'istruzione e
del merito - mostra la conferma di alcuni trend degli ultimi
anni, ma anche alcuni dati sorprendenti.
Rispetto all'anno precedente è proseguito il calo di alunni:
nelle scuole statali sono stati 121mila in meno rispetto al
2021-22, che già aveva registrato una flessione di altri 100mila
alunni dal 2020-21.
Il minor numero di alunni ha determinato la flessione del numero
di classi: 2.545 meno di quelle funzionanti nel 21-22.
Si è accentuato il preoccupante fenomeno della chiusura
delle scuole - 2.600 scuole chiuse nell'ultimo decennio -: lo
Stato ha chiuso l'anno scorso 115 scuole, intese come edifici o
plessi: infatti le scuole statali nel 21-22 erano 40.581 mentre
quest'anno hanno funzionato 40.466 "punti di erogazione del
servizio", come si dice in gergo amministrativo.
In un quadro di inesorabile "ridimensionamento" del servizio
di istruzione conseguente al prolungato calo della natalità -
con la flessione degli alunni, delle classi e delle scuole - è
in controtendenza il numero delle cosiddette "classi pollaio",
ovvero delle classi con più di 27 alunni, che a sorpresa è
aumentato.
Nonostante il calo complessivo di studenti, Tuttoscuola calcola
che il numero di classi con oltre 27 alunni (da 28 a 32 e più
per classe) è aumentato nell'anno che si sta chiudendo di 212
rispetto al precedente: sono state complessivamente 5.755,
rispetto alle 5.543 dell'anno scolastico 2021-22. Appunto 212 in
più. Sono 165.430 gli alunni che hanno trascorso in quelle
classi tutti i giorni di questo ultimo anno scolastico nella
poco gradevole situazione di eccessivo affollamento.
Le classi pollaio sono concentrate negli istituti della
secondaria di secondo grado: ben 4.679. In particolare, nelle
classi prime di questo settore nel 2022-23 sono state ben 2.459
su 25.026 le classi con una incidenza superiore a 27 studenti
per classe: uno studente su 10 delle superiori ha studiato
quest'anno in classi sovraffollate. Un elemento di criticità
aggiuntivo - che ha reso il lavoro degli insegnanti più
complesso e inevitabilmente meno personalizzato - per una fascia
di studenti che vive un passaggio delicato. Sarebbe logico che
in queste classi si evitasse l'eccessivo affollamento di alunni
anche per favorire recuperi e personalizzazione di interventi.
Era stato proprio l'ex ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi
- sotto la cui gestione è stato organizzato il servizio
dell'anno scolastico 2022-23 - ad assicurare in più occasioni
che il fenomeno delle classi sovraffollate era sotto controllo e
sarebbe stato ridotto. Non è andata così.
Sarà interessante osservare i numeri dell'anno scolastico
2023-24 che bussa alle porte.
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