Il declino demografico dei giovani di
18-21 anni che, con tempi diversi, attraverserà il Paese da Sud
a Nord, costituisce una delle più gravi minacce alla
sostenibilità del sistema universitario italiano. L'allarme
arriva da "Talents Venture", società di consulenza
specializzata in istruzione universitaria, che venerdì 24
febbraio alle h.11, all'interno del Webinar dedicato alla banca
dati Discovery di Talents Venture, mostrerà i risultati
principali di un'analisi dal titolo "Università e Demografia. La
sfida di lungo periodo degli atenei italiani".
Secondo lo studio, il declino demografico dei giovani di età
compresa tra i 18 e i 21 anni pone rilevanti questioni di
sostenibilità per il sistema universitario e
mette a rischio l'esistenza di molti corsi: nell'anno accademico
21/22, il 18% dei corsi di laurea aveva 20 iscritti o meno al
primo anno, con una concentrazione dei corsi a numerosità
ridotta nel Mezzogiorno.
Inoltre il declino demografico mette a rischio molte entrate
finanziarie: se il gettito relativo a corsi di laurea
registrasse una contrazione pari a quella della popolazione di
18-21 anni, le minori entrate nel 2040 rispetto al 2020
potrebbero ammontare a oltre 600 milioni (un valore prossimo a
quello che oggi realizzano i 7 atenei statali con il gettito
maggiore dai corsi di laurea).
"Parlare di declino demografico significa discutere
dell'esistenza stessa di molte sedi didattiche oggi attive. Le
preoccupazioni riguardano soprattutto i territori più fragili,
come quelli del Mezzogiorno, in cui gli atenei dovrebbero essere
fondamentali leve di sviluppo.
Si pensi che le 15 sedi didattiche presenti nei territori che
registreranno il declino demografico più severo entro il 2030
sono tutte situate nel Mezzogiorno, e 6 di queste avevano già
meno di 100 studenti iscritti al primo anno nell'anno accademico
2021/22", dice Pier Giorgio Bianchi, CEO e Co-Founder di Talents
Venture.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA