Penalizzata nel concorso per il
progetto "Erasmus +" perché non proseguirà gli studi
nell'istituto che già frequenta. E' accaduto ad una studentessa
della scuola primaria dell'istituto comprensivo "Zippilli-Noé
Lucidi" di Teramo che ha visto sfumare la possibilità di
svolgere un periodo di studio all'estero in virtù di un criterio
di attribuzione di punteggio non preventivamente specificato
dalla scuola nel bando di adesione alla selezione. Un
comportamento, quello dell'istituto, condannato dal Tar.
La famiglia dell'alunna, infatti, ha presentato un ricorso al
Tribunale amministrativo dell'Aquila, tramite gli avvocati
Lorenzo De Gregoriis ed Emiliano Mario Laraia, per chiedere
l'annullamento della graduatoria relativamente alla parte in cui
sono stati attribuiti dieci punti per "la continuità
scolastica". Questo criterio, che faceva riferimento alla
volontà di proseguire il percorso scolastico all'interno
dell'istituto comprensivo "Zippilli-Noé Lucidi", non prevedeva,
nella domanda di partecipazione al concorso, l'attribuzione di
punti.
La studentessa, unitamente ad altri compagni, ha partecipato
alla prova scritta e orale conquistando il massimo punteggio e
risultando la prima in graduatoria. Tuttavia la scuola,
nell'indicare la graduatoria definitiva, ha attribuito dieci
punti in più agli studenti che avevano espresso la volontà di
proseguire il ciclo di studi nel medesimo istituto comprensivo.
La candidata, così, è scivolata dal primo al quarto posto ed è
stata esclusa dal progetto "Erasmus +" che le avrebbe permesso
di soggiornare a giugno in Grecia per migliorare la lingua
inglese. Da qui il ricorso al Tar conclusosi con la condanna
della scuola e l'annullamento degli atti nella parte in cui vi è
stata l'attribuzione dei dieci punti per la "continuità
scolastica".
Per l'avvocato De Gregoriis "si tratta di una importante
sentenza che stigmatizza l'operato dell'Amministrazione
scolastica, la quale ha non ha dato prova di agire nel rispetto
dei canoni di imparzialità e di trasparenza dell'azione
amministrativa, oltretutto a danno di una bambina".
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