Era l'estate del 2000 quando il
Festival di Nervi fu affidato alla direzione artistica di
Maurice Bejart. Il grande coreografo regalò un cartellone di
alto livello, firmando alcune delle serate più interessanti
delle ultime annate della manifestazione ballettistica genovese.
Bejart è morto nel 2007 a 80 anni, ma la sua arte continua a
vivere grazie alla sua compagnia, il Bejart Ballet Lausanne, che
ieri sera è tornata ai Parchi nell'ambito del Nervi Music Ballet
Festival, omaggio al suo fondatore e guida per decenni, ma anche
apertura verso strade diverse. In questa ottica, la prima
coreografia portava la firma di Gil Roman direttore artistico
della compagnia fino a febbraio scorso, già danzatore di fiducia
di Bejart. "Alors on danse" su musiche di John Zorn,
Citypercussion e Bob Dylan ideate nel 2022 vuole essere una
celebrazione della danza fine a se stessa: "Ho composto una
sequenza di coreografie incentrate sulla tecnica classica - ha
detto Roman - che non aveva altro scopo che il piacere di
ballare".
Ineccepibile, naturalmente l'esecuzione da parte dell'intera
compagnia a cominciare da Jasmine Cammarota che ha aperto il
lavoro. Poi Bejart. "Liebe und Tod" è costruito sulla musica di
Mahler, autore che il coreografo amava particolarmente, tanto da
utilizzarlo in molte sue creazioni. La passionalità il lirismo
teso del compositore boemo ispirano a Bejart una coreografia di
forte tensione emotiva, plastica nella gestualità, profondamente
calata nel tessuto sonoro: un pas de deux che Kathleen Thielhelm
e Oscar Eduardo Chacon hanno interpretato con perfezione tecnica
e ammirevole trasporto espressivo. Infine "Sette danze greche"
per le quali Bejart si è ispirato a Mikis Theodorakis: un gioco
festoso e brillante cui la Compagnia ha partecipato in maniera
corale o in formazioni numericamente più contenute (da
sottolineare anche le variazioni a solo dell'ottimo Alessandro
Cavallo) rileggendo una coreografia che evidenzia ancora una
volta la ricchezza di fantasia e di contenuti del grande
coreografo che qui non dimentica neppure qualche misurata
citazione del suo celebre "Bolero". Applausi calorosissimi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA