Il Consiglio di Stato, con una
sentenza emessa ieri, ha disposto l'annullamento della sentenza
del Tar del Lazio che a gennaio aveva demolito i test di
ingresso a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria per l'anno
accademico 2023/2024 mettendo a rischio l'immatricolazione di
migliaia di studenti per l'anno successivo.
In particolare, la sentenza del Tar aveva stabilito che è
illegittimo il criterio di attribuzione del punteggio previsto
dalla normativa concorsuale, cosiddetto "equalizzato" perché
produttivo di distorsioni, nella misura in cui non era con esso
assicurata una valutazione omogenea delle prove e dunque una
selezione dei concorrenti secondo criteri di merito. Lo rende
noto lo studio Police & Partners che ha assistito una serie di
ricorrenti. Viene quindi ribadito dal Consiglio di Stato quanto
aveva già deciso i primi di agosto in una sentenza emessa in
occasione del ricorso di altri candidati.
Dal ministero dell'Università si fa sapere che questa
pronuncia del Consiglio di Stato, la seconda dopo quella di
agosto, é la conferma della assoluta legittimità dell'operato
del Mur poiché sancisce che le procedure concorsuali si sono
svolte correttamente, nel rispetto della legalità, risultando
quindi pienamente valide.
La pronuncia conferma anche il pieno diritto dei quartini,
con punteggio utile ai test del 2023, ad entrare nelle
graduatorie 2024-25, come stabilito dall'originario bando Mur e
poi successivamente confermato dal legislatore su proposta del
ministero guidato da Anna Maria Bernini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA