Il prefetto Bruno Corda,
direttore dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la
destinazione dei beni sequestrati e confiscati e il rettore
dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria Giuseppe
Zimbalatti hanno siglato un Protocollo d'intesa di
collaborazione e di scambio scientifico.
L'Università e l'Agenzia convengono di stabilire un rapporto
di collaborazione scientifica sui temi del riuso e
valorizzazione dei beni confiscati per agevolarne la
restituzione alla comunità e ai territori attraverso il loro
impiego per scopi prioritariamente sociali o istituzionali.
L'interesse dell'Agenzia, è scritto in una nota, è la promozione
con il mondo accademico di forme di collaborazione finalizzate,
da un lato, allo sviluppo di ogni utile attività di analisi e di
studio, funzionali e propedeutici alla gestione, valorizzazione,
rigenerazione e riuso del patrimonio immobiliare di riferimento
e dall'altro, a promuovere la ricerca e la formazione accademica
sui diversi temi che, per qualità e quantità, possono
rappresentare un'occasione strategica di rigenerazione urbana e
di uso collettivo al servizio delle comunità.
"In questo senso - ha affermato Zimbalatti - la nostra
Università, oltre al ruolo generale e universale di fare
ricerca, assolve al suo compito di terza missione, di relazione
organica con il suo contesto e territorio di pertinenza,
mettendo a disposizione strutture, strumenti, professionalità e
saperi ai diversi livelli: didattici, ricerca e di
disseminazione finalizzati allo sviluppo sociale e civile, oltre
che culturale della Regione".
Corda ha sostenuto che "il Protocollo assume grande
importanza per l'Agenzia perché consente sia di avvicinare gli
studenti al tema della valorizzazione dei beni confiscati, così
presenti in Calabria, ma anche di utilizzare le ricerche
condotte dagli studenti medesimi per individuare progettualità
utili al riutilizzo. Infatti, il Protocollo può inserirsi in un
contesto di collaborazione già avviata con la Regione con la
quale l'Agenzia ha stipulato, nel febbraio 2023, un accordo
istituzionale volto, tra l'altro, a supportare i Comuni nella
predisposizione di progetti necessari per la valorizzazione dei
beni confiscati. In quest'ottica, la lettura congiunta dei due
documenti offre un indubbio valore aggiunto".
La sottosegretaria all'Interno Wanda Ferro, con delega ai
beni confiscati, ha evidenziato che "il governo Meloni sta dando
grande impulso all'attività volta al riutilizzo a fini sociali e
istituzionali dei beni confiscati alle mafie. In questo contesto
riveste particolare importanza la collaborazione
interistituzionale, che consente di dare maggiore efficacia alle
azioni che il ministero dell'Interno, con il ministro Matteo
Piantedosi, mette in campo attraverso l'Agenzia. La Calabria si
conferma tra le regioni più attente e impegnate, a partire dal
Protocollo sottoscritto con la Regione, ai rapporti intensi con
le forze dell'ordine, gli enti locali, le realtà del terzo
settore. L'impegno di una importante istituzione accademica come
l'Università Mediterranea - ha concluso Ferro - è di grande
importanza, non solo perché consentirà di sviluppare nuove
progettualità nel riutilizzo dei beni confiscati, ma anche
perché testimonia una grande fiducia nel lavoro intrapreso, e la
possibilità di creare nuove opportunità investendo impegno,
ricerca e competenze".
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