"Senza l'indulto ci condanneranno a
crepare come cani rinchiusi in queste celle sudice, dove la
sicurezza non esiste, celle bollenti prive di ogni regola
sanitaria, invase da cimici e scarafaggi, dove i diritti degli
esseri umani vengono continuamente violati". Inizia così la
lettera che un detenuto del carcere Lorusso e Cutugno di Torino
ha inviato al tesoriere dei Radicali Italiani, Filippo Blengino,
che aveva visitato l'istituto penitenziario lo scorso agosto.
"Dopo la tua visita - scrive P.M., il detenuto - la situazione
purtroppo non è cambiata". La lettera è stata resa pubblica
dallo stesso Blengino.
"Qui si muore, perché questa non è più una vita dignitosa e,
per sfuggire a questa tortura, qualcuno di noi decide di farla
finita - afferma P.M, che dice di essere portavoce del blocco C-
Entrati in questo girone dell'inferno, si perde ogni tipo di
diritto e non esiste riabilitazione o rieducazione per
correggere i comportamenti sbagliati; qui siamo carne da
macello, privati della libertà e della dignità - continua - La
nostra punizione non può essere crudele, disumana e degradante.
Chiediamo di essere salvati da uno Stato che ha deciso che la
nostra punizione si traduca nella pena di morte celata". Il
detenuto nella lettera sottolinea come all'interno del carcere
torinese "un malato psichiatrico non è considerato una persona
fragile, non gli viene riconosciuto il diritto alla salute.
Siamo disperati, aiutateci!"
"La situazione è drammatica, ci rivolgiamo al presidente
Mattarella, come suggerito dal detenuto - commenta Blengino -
Questa situazione non è più tollerabile. Servono misure
immediate e concrete, non è possibile perdere altro tempo". "A
settembre abbiamo già raggiunto il numero di morti registrato
nel 2023 - prosegue - Un dato devastante, una tragedia
silenziosa che si consuma ogni giorno nelle carceri italiane".
"Non possiamo più attendere le fantomatiche riforme del
Governo: è necessario approvare immediatamente il Dl Giachetti e
riflettere seriamente su indulto e amnistia", conclude
l'esponente dei Radicali.
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