Gli stereotipi? Sono come un film
horror: fanno paura e spesso traggono in inganno. E' la trama
dello spot che l'Associazione Italiana Persone Down (Aipd)
lancia in vista della Giornata mondiale della Sindrome di Down
del 21 marzo. In pochi minuti, una piccola storia che, con il
linguaggio del film horror, dimostra quanto la realtà possa
essere diversa da ciò che sembra, deformata dalla lente del
pregiudizio. Perché una persona con sindrome di Down spesso può
e vuole diventare una risorsa sociale, capace di rispondere a un
bisogno. Per esempio, capace di accudire, di prendersi cura
addirittura di un bebè. E' questa capacità che lo spot vuole
mostrare: una capacità di cui la società pare non rendersi
conto.
"Come associazione, sappiamo quanto questo sia profondamente
falso e ingiusto: gli uomini e le donne con sindrome di Down
possono, devono e vogliono diventare indipendenti e trovano
gratificazione e soddisfazione nel rendersi utili agli altri -
afferma il presidente nazionale di Aidp Gianfranco Salbini - È
nostro compito metterli nelle condizioni di poterlo fare,
sostenendoli attraverso percorsi di educazione all'autonomia,
alla vita indipendente, alla vita sentimentale. E dando loro
fiducia, perché possano dimostrare ciò di cui sono capaci".
Nello spot di Aipd recita Moira Oliverio, alla sua seconda
esperienza davanti alla cinepresa. La giovane donna con sindrome
di Down era infatti già presente nel docufilm di Christian
Angeli "Come una vera coppia", accanto al fidanzato Emanuele
Raffaelli. Una storia vera, in quel caso: la loro storia
d'amore, che il regista aveva ascoltato e raccontato insieme a
quella di altre quattro coppie con sindrome di Down. In questo
caso, invece, Moira veste i panni di una premurosa vicina di
casa, che si rivela un prezioso aiuto nel momento del bisogno.
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