Accompagnare chi è stato
maltrattato da familiari violenti in percorsi di formazione e
inserimento lavorativo. È questo l'obiettivo del protocollo
triennale per l'autonomia lavorativa delle donne che hanno
subito violenza, sottoscritto tra istituzioni, associazioni
imprenditoriali, organizzazioni sindacali e centri antiviolenza
nella sede della Città metropolitana di Bologna.
La firma del protocollo arriva "per l'8 marzo", sottolinea il
sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che spiega come grazie "al
progetto Insieme per il lavoro, che unisce la Città
metropolitana e la Curia di Bologna" si punti a ridare
autonomia alle donne che escono da un periodo estremamente
complesso. "Questo accordo - aggiunge Lepore - insieme a quello
già sottoscritto a novembre 2023 per la casa, punta a mettere a
disposizione vittime di violenza sia un alloggio sia un percorso
di inserimento lavorativo".
"Continueremo a fare i bandi sulla formazione per dare risposte
a tante persone fragili. Le risorse le troviamo, sono risorse
pubbliche spese bene, perché recuperando queste fragilità si
recupera un tratto di stato di diritto", assicura l'assessore
regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, che
sottolinea come a cambiare debba essere la cultura maschile.
"Noi maschietti dobbiamo essere consapevoli che nei confronti
delle donne non può esserci un senso di proprietà - rincara la
dose - e nei luoghi di lavoro non si deve discriminare".
A seguire da vicino tutte le fasi del progetto è stata Simona
Lembi, Responsabile del Piano per l'Uguaglianza, che ribadisce
come quello sottoscritto oggi sia "un protocollo che è un unicum
sul territorio nazionale che vogliamo che contribuisca a far
fare passi avanti nel mondo del lavoro" anche grazie alla
collaborazione con i centri anti violenza e "con i sindacati,
con cui lavoriamo ad azioni all'interno del mondo del lavoro
antiviolenza e anti mobbing".
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