E' polemica a Trieste per il piano
di riorganizzazione dei consultori familiari avviato
dall'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina e che
porterà di fatto alla chiusura di due delle quattro sedi del
servizio presenti in città. A protestare è, tra gli altri, il
Comitato di partecipazione per i consultori familiari di
Trieste, che considera la riorganizzazione "un effettivo
depotenziamento di servizi".
Da mercoledì 24 gennaio rimarranno aperte le sedi dei
consultori di Via Stock e via Valmaura. Asugi ha precisato che i
cittadini già in carico alle sedi di via San Marco e via Sai
potranno rivolgersi agli altri due consultori "oltre che alle
sedi periferiche di Aurisina, Muggia e San Dorligo della Valle -
Dolina".
Ieri pomeriggio - durante un incontro tra il direttore
dell'Asugi, Antonio Poggiana, e il Comitato - nel parco di San
Giovanni è stata promossa una protesta anche con la
partecipazione di Non una di meno "per dimostrare rumorosamente
che la città non è d'accordo". Presenti anche alcuni esponenti
del Pd: "Questa battaglia non finisce con un tratto di penna,
noi la porteremo avanti con la massima determinazione", ha
osservato la segretaria provinciale Maria Luisa Paglia.
Oggi un nuovo presidio si è tenuto davanti al consultorio di
via San Marco. "L'accorpamento dei consultori familiari - spiega
il Comitato in una nota - e la riduzione delle sedi cittadine
ostacola l'accesso ai servizi, aumentando le difficoltà per le
persone a partire dalle cittadine e cittadini maggiormente
vulnerabili. Il Comitato, insieme alle associazioni, ai
movimenti, ai gruppi, alla cittadinanza tutta continuerà la
battaglia per i consultori e per servizi sanitari universali,
accessibili, potenziati e diffusi sul territorio".
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