Già in terza media, ben 6 studenti su
10 dicono di avere in mente il lavoro o la professione che
vorrebbero svolgere "domani". Forse proprio perché 8 su 10 sono
consapevoli che le decisioni di oggi inevitabilmente
indirizzeranno il loro avvenire.
Una ricerca realizzata dal portale Skuola.net in collaborazione
con Unioncamere, nelle scorse settimane ha intercettato oltre
2.000 alunni in uscita dal primo ciclo di istruzione. Emerge che
si arriva all'ora x con le idee decisamente più chiare:
complessivamente, a pochi giorni dall'inizio delle iscrizioni,
quasi 8 studenti su 10 (il 77%) avevano già scelto l'indirizzo
di studi. Qualche anno fa gli indecisi erano quasi il doppio. Le
ragazze e i ragazzi sono sempre più informati sul tema
orientamento. Dalla propria scuola ma anche grazie a iniziative
autonome.
Ad esempio, il 77% dei "licenziandi" - un numero peraltro in
tutto e per tutto sovrapponibile con quello degli studenti
"decisi" - nell'ultimo anno ha partecipato ad attività ad hoc
organizzate dal proprio istituto. E quasi la metà di loro - il
35% del totale - ha iniziato quando ancora era in seconda media.
Il 79%, poi, ha anche ricevuto il cosiddetto "consiglio
orientativo", con il suggerimento da parte della scuola dei
percorsi più adatti al profilo dell'alunno. E poi ci sono gli
"open day", le giornate in cui gli istituti superiori si aprono
all'esterno per mostrare la propria offerta formativa. Sempre
nell'ultimo anno, vi ha preso parte il 72% degli alunni
intercettati dall'Osservatorio. Un dato nettamente in crescita
rispetto alla precedente edizione dell'Osservatorio, quando vi
avevano partecipato poco più di 6 studenti su 10.
Tuttavia, i veri influencer delle scelte scolastiche degli
studenti continuano a essere i genitori. Se, infatti, la maggior
parte afferma di decidere in autonomia - solo il 15% riporta di
un influsso decisivo della famiglia - in realtà quasi 9 su 10
hanno deciso di seguire un percorso che in tutto o in parte sia
approvato da mamme e papà. E se in casa c'è almeno un genitore
laureato, l'ingerenza aumenta - si sale al 20% - ma soprattutto
si tende ad avere un percorso quasi guidato: partecipazione
pressoché obbligatoria agli open day (80% contro 68% in caso di
genitori non laureati) e tasso di indecisione ridotto a un quasi
simbolico 10%, ovvero la metà rispetto al campione generale.
Non sorprende, quindi, che i mestieri immaginati per il futuro
siano quelli del passato. Perché, nonostante gli inviti a
intraprendere carriere in settori innovativi - abbracciando in
prospettiva attività nate sull'onda della transizione
tecnologica, in quanto più promettenti in termini di occupazione
- l'elenco delle specializzazioni più gettonate tra gli studenti
che frequentano oggi la terza media è un omaggio alla
tradizione. Ai primi posti si trovano infatti: il medico,
l'ingegnere, l'insegnante, lo psicologo, l'avvocato, il
giornalista. Solo un piccolo spazio viene riservato a
informatici, meccanici, tecnici vari.
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