Sono state 120 le scuole collegate
da tutta Italia per partecipare alla prima conferenza del
Progetto educativo antimafia, promosso dal Centro Studi "Pio La
Torre", giunto alla sua 19ma edizione. "La criminalità
organizzata come pericolo nazionale e globale: la penetrazione
nell'economia legale" il tema che ha animato la riflessione dei
relatori e il confronto con gli studenti che hanno ascoltato gli
interventi di Ernesto Ugo Savona, direttore di Transcrime -
Università Cattolica del sacro Cuore di Milano, e di Marco
Birolini, giornalista dell'Avvenire, moderati dal sociologo
Antonio La Spina. Il presidente emerito del Centro Studi, Vito
Lo Monaco, nella sua introduzione ha sottolineato il grande
valore del lavoro portato avanti in questi anni con le nuove
generazioni: "trasmettiamo la conoscenza del fenomeno della
mafia, sviluppiamo nei giovani coscienza critica ora tocca a
loro".
Prosegue, dunque, il percorso di legalità avviato dal Centro
Pio la Torre attraverso l'apprendimento di nozioni storiche, la
valutazione degli effetti della presenza mafiosa nella società
civile e lo studio del modello economico della criminalità
organizzata. "Nelle scorse sessioni - scrive Emilio Miceli,
presidente del Centro - abbiamo valutato il peso e gli effetti
della cattura di Matteo Messina Denaro quale capolinea di una
vecchia generazione di mafia e di mafiosi, la percezione del
fenomeno tra le generazioni più giovani, le nuove frontiere
economico-finanziarie della criminalità organizzata ed altro
ancora. Un approccio interdisciplinare, in grado di dare un
quadro sempre più realistico e sempre più vicino ai fenomeni".
Ad aprile 2025 la manifestazione conclusiva del progetto in
occasione del "43° anniversario dell'uccisione politico-mafiosa
di Pio La Torre e Rosario di Salvo", durante la quale saranno
premiati i vincitori del concorso giornalistico dedicato alla
memoria del giornalista Angelo Meli, storico direttore della
testata "A sud 'Europa", prematuramente scomparso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA