Il progetto, che è nazionale e viene svolto in collaborazione con Eni, a Firenze vede coinvolti i punti di ristoro Camst group, Cirfood, Elior e Gruppo Cremonini (Roadhouse, Chef Express e Calavera), per un totale di 41 grandi cucine in tutta la città metropolitana fiorentina.
I numeri nel territorio, riferisce
Hera, parlano di 9.000 litri di biocarburante idrogenato
prodotti con questa modalità di recupero degli oli esausti. Con
Firenze sono 18 i comuni coinvolti e vi sono state raccolte
oltre 8,3 tonnellate di olio di scarto.
Oltre alla protezione ambientale (gli oli vegetali esausti se
non smaltiti correttamente possono essere molto pericolosi per
la natura), l'attività costituisce un tassello rilevante della
transizione energetica. Il biocarburante, infatti, abbatte
sensibilmente le emissioni di anidride carbonica rispetto ai
processi di produzione del gasolio tradizionale senza necessità
di modifiche al motore o agli impianti di distribuzione e dunque
può accompagnare la progressiva elettrificazione del trasporto
leggero, oltre a essere un'immediata soluzione per i segmenti
non facilmente elettrificabili come, ad esempio, il trasporto
pesante, marittimo e aereo.
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