L'aspettativa di vita è aumentata
significativamente negli ultimi decenni grazie agli enormi
progressi realizzati nella prevenzione, diagnosi e cura delle
malattie. La più evidente dimostrazione della efficacia di
queste azioni è data dalla riduzione della mortalità per
malattie dell'apparato cardiovascolare.
Basti pensare che negli anni '80 una persona colpita da infarto
miocardico aveva il 18% di probabilità di morire entro i primi
trenta giorni, mentre oggi grazie a moderne terapie
farmacologiche e soprattutto a interventi efficaci come
l'angioplastica coronarica tempestiva questa percentuale si è
ridotta al 6%.
I grandi progressi della cardiologia, oltre all'aumento
dell'attesa di vita, hanno anche notevolmente migliorato la
qualità della vita dei pazienti affetti da patologie
cardiovascolari croniche come la cardiopatia ischemica e lo
scompenso cardiaco, riducendo di molto le ospedalizzazioni.
Nonostante questo, le malattie cardiovascolari rappresentano
ancora la prima causa di morte in Italia, così come in tutto il
mondo occidentale, ove si stima che vi siano ogni anno circa
17,9 milioni di decessi riferibili ad esse. In Italia le
malattie cardiovascolari sono responsabili del 35.8% di tutti i
decessi (32.5% negli uomini e 38.8% nelle donne), superando i
230.000 casi annui.
La ricerca scientifica, da sempre molto attiva in Cardiologia,
ha recentemente introdotto in terapia farmaci innovativi, che si
sono dimostrati particolarmente efficaci nel migliorare la
sintomatologia e nel ridurre la mortalità per patologie
cardiovascolari.
In sintesi, con la razionale terapia del diabete e delle
dislipidemie, che sono i più importanti fattori di rischio
cardiovascolare, sono notevolmente migliorate sia la qualità che
l'attesa di vita.
Inoltre, il progresso tecnologico ha reso disponibili sistemi
sempre più sicuri ed efficaci nel trattamento mininvasivo di
patologie cardiache, come le valvulopatie che fino a non molto
tempo fa richiedevano interventi cardiochirurgici complessi.
Resta ovviamente fondamentale il ruolo della prevenzione, in cui
si registrano, è doveroso ricordare, ancora inammissibili
ritardi, in particolare nell'educazione sanitaria.
Di questo si discuterà nel prossimo Congresso dell'Associazione
Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) della regione
Campania, che si terrà nei giorni 15-16 aprile p.v. al Lloyd's
Baia Hotel di Salerno. Più di 200 cardiologi provenienti da
tutti gli Ospedali della Campania e non solo, con il supporto di
esperti di fama internazionale affronteranno i temi caldi
nell'ambito delle malattie cardiovascolari.
Francesco Vigorito, Cardiologo Interventista dell'AOU "San
Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno" e Presidente
dell'ANMCO Campania dichiara: "È vero che grazie ai progressi in
campo farmacologico e interventistico si riesce a migliorare la
prognosi dei pazienti cardiopatici, ma è anche vero che stiamo
assistendo a un preoccupante aumento dell'incidenza delle
malattie cardiovascolari. È solo un'apparente contraddizione.
Più persone ogni anno si ammalano e questo è dovuto all'aumento
di fattori di rischio quali diabete e ipercolesterolemia e a uno
stile di vita dannoso per cattive abitudini alimentari e scarsa
attività fisica. Di qui l'importanza della prevenzione. Il
Congresso ANMCO Campania rappresenta un appuntamento importante
rivolto non solo alla comunità scientifica cardiologica, ma
anche a medici di discipline diverse per fare il punto sui temi
relativi alla prevenzione cardiovascolare, alle nuove
opportunità terapeutiche attualmente disponibili e
all'implementazione delle linee guida cardiologiche
internazionali".
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