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In collaborazione con CGIL Napoli e Campania
"In Campania il settore dell'auto
rappresenta ancora oggi la fetta più grande dell'industria
metalmeccanica. Solo tra Pomigliano e Pratola Serra abbiamo oggi
oltre 5.700 lavoratori impiegati. Nel frattempo, anche per
effetto degli accordi di incentivo all'esodo, abbiamo perso
quasi 600 lavoratrici e lavoratori. Quindi è evidente che il
settore dell'auto rappresenta l'industria principe di questa
regione". Lo ha detto il segretario generale regionale Fiom
Cgil, Massimiliano Guglielmi, incontrando i giornalisti con il
leader nazionale della categoria Michele De Palma, a pochi
giorni dallo sciopero generale del settore automotive proclamato
per venerdì 18 ottobre. "Del resto noi, storicamente - ha
aggiunto Guglielmi - abbiamo sempre lavorato in questa regione
per produrre auto. Le scelte di Stellantis, che indeboliscono
gli stabilimenti, sono scelte gravi e quindi per quanto ci
riguarda il 18 ottobre saremo presenti massicciamente allo
sciopero generale". "Dalla Campania - ha aggiunto Guglielmi -
contiamo di portare oltre 5mila lavoratori e lavoratrici degli
stabilimenti diretti e dell'indotto, che è distribuito su tutta
la regione: per ogni addetto diretto di Stellantis ci sono
almeno tre lavoratori nell'indotto. Se non ci dovesse
intervenire un cambio di passo, se non ci sarà un'inversione a
partire dal piano industriale di Stellantis, - ha concluso - il
dramma occupazionale in questa regione sarà importantissimo".
"Quanto sta accadendo, soprattutto in Stellantis - secondo il
segretario generale Fiom Cgil Napoli, Mauro Cristiani - è la
prova che forse il famoso referendum di Marchionne fu un errore.
Il problema oggi è che senza una politica industriale nel
settore dell'auto si continuerà navigare a vista anche per colpa
di quell'errore". "Dalla provincia di Napoli - ha detto
Cristiani - ci sarà una presenza massiccia alla manifestazione
di Roma. Ad oggi, siamo già a dodici bus che, nei prossimi
giorni sicuramente aumenteranno. Perché è evidente che quello
che in questi anni è mancato è un rapporto con il sindacato e
soprattutto un piano industriale. Chiediamo una convocazione
dell'ad Tavares insieme ai sindacati, al Governo, al ministro
Urso e alla Presidente del Consiglio, Meloni perché - ha
concluso - senza il settore dell'auto, la Campania avrà grosse
ripercussioni sia occupazionali che di prospettiva futura".
In collaborazione con CGIL Napoli e Campania
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