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In evidenza
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In collaborazione con CGIL Napoli e Campania
Uno striscione dedicato a Mario
Paciolla, il cooperante napoletano delle Nazioni Unite trovato
morto quattro anni fa in Colombia, dove si trovava come
osservatore per la verifica del corretto svolgimento degli
accordi di pace tra il Governo e le Forze Armate Rivoluzionarie
del Paese sudamericano, è stato esposto nella sede della Cgil in
via Toledo a Napoli. L'apertura dello striscione è avvenuta nel
corso di una iniziativa alla quale hanno preso parte i genitori
di Mario Paciolla, Pino e Anna, il segretario confederale Cgil
Napoli e Campania, Raffaele Paudice, la portavoce di Amnesty
International Napoli, Tina Marinari, la portavoce di Articolo 21
Campania, Désirée Klain, segretario generale aggiunto della
FNSI, Claudio Silvestri, il vignettista Mauro Biani, il
segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci e la
segretaria confederale Cgil, Lara Ghiglione.
"C'è una verità ovvia - ha detto Anna, la madre del cooperante -
che conosciamo da 4 anni. Abbiamo cercato, in tutti i modi, di
rendere nota la vicenda di Mario. Ci sono delle prove indiziarie
importanti, ma ci sono anche delle prove scientifiche che ci
danno la certezza che Mario non si è ucciso, ma che sicuramente
è stato ucciso. I nostri legali, con un team di periti, stanno
valutando le conclusioni del pubblico ministero per preparare
una nuova opposizione e chiedere al giudice di accoglierla.
L'iniziativa della Cgil di oggi è davvero molto importante per
noi. Il 15 luglio alle ore 18,30 a piazza Municipio, a quattro
anni dalla morte di Mario, è stato organizzato un momento di
riflessione e ricordo. Chiediamo la massima partecipazione.
Dobbiamo dire a tutti che noi non archiviamo, perché la vicenda
di Mario non è un affare di famiglia, ma coinvolge tutti". "Fin
dal primo momento con Articolo21 - ha affermato Désirée Klain -
siamo stati vicini alla famiglia di Mario Paciolla per chiedere
verità e giustizia. L'archiviazione sarebbe un fatto grave è
inspiegabile. Perché non 'si archivia la luce': Mario era un
portatore di Pace, che l'Italia deve onorare". "Dobbiamo dare
forza - ha precisato Nicola Ricci - alla nostra ricerca della
verità sul caso Paciolla. Abbiamo deciso di sostenere questa
importante battaglia perché parla anche di diritti negati.
Questa vicenda non può finire nel dimenticatoio, ci sono
risvolti investigativi che lasciano ancora troppi dubbi e che
parlano, facendolo passare per vero, di un fantomatico suicidio.
Mario Paciolla ha dedicato la sua vita ed è caduto nel nome
della difesa dei diritti, la sua missione da cooperante Onu è
sempre stata caratterizzata dalla ricerca della democrazia,
della libertà e dell'uguaglianza. Saremo al fianco dei promotori
anche delle altre iniziative che saranno messe in campo". "Mario
Paciolla - ha detto nelle conclusioni Lara Ghiglione - è un
giovane che è andato via dal nostro Paese per svolgere
un'attività sociale importante, occuparsi dei diritti di altre
persone, ed è stato poi lasciato da solo, con la sua famiglia,
senza la volontà di trovare la verità. Per noi questa iniziativa
è un modo per essere accanto alle tante ragazze e ragazzi che
lasciano il nostro Paese per svolgere queste attività, che
spesso vengono dimenticati e per i quali non ci sono risposte
nemmeno dal punto di vista delle tutele personali e lavorative.
Questo è un luogo dove è giusto che la Cgil stia, per scoprire
la verità e dare voce anche all'impegno di tanti giovani".
In collaborazione con CGIL Napoli e Campania
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