Protestano contro la riforma della separazione delle carriere che ha avuto il primo sì della Camera la scorsa settimana i magistrati del distretto di Napoli.
Toga indosso, una coccarda tricolore sul petto, e tra le mani un cartello con una frase di Piero Calamandrei che inneggia alla Costituzione, nove magistrati aderenti all'Anm si sono dati appuntamento all'esterno di Castel Capuano a Napoli dove è atteso l'arrivo del ministro Nordio per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "In questa Costituzione c'è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato", si legge sul cartello esposto.
Anm, modificare assetto costituzionale danno per cittadini
"Toccare l'ordine giudiziario significa toccare uno dei tre poteri dello Stato, modificare l'assetto costituzionale della giurisdizione è un danno per i cittadini nell'interesse dei quali noi cerchiamo di ottenere attenzione". Lo ha affermato Paola Cervo, componente del Comitato direttivo centrale dell'Anm, all'esterno di Castel Capuano, a Napoli, dove le toghe stanno protestando silenziosamente e dove a breve inizierà la cerimonia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario alla presenza del ministro della Giustizia, Nordio. "La riforma viene veicolata con slogan - ha aggiunto - ci si limita a parlare della separazione delle carriere e si distoglie lo sguardo dal fatto che la separazione delle carriere non risolverà nessuno dei problemi che sperimentiamo quotidianamente in aula. Si dimentica inoltre di parlare di cosa accadrà al Csm che viene sdoppiato, ci si dimentica di dire che la politica assumerà il potere di decidere i nostri procedimenti disciplinari con una rottura frontale della separazione dei poteri e non è quello che i costituenti ci hanno consegnato". E dunque oggi i magistrati iscritti all'Anm protesteranno lasciando l'aula di Castel Capuano quando prenderà la parola il ministro. "Sotto l'ombrello della Costituzione e con la Costituzione in mano oggi noi protestiamo - ha ribadito Cervo - Usciremo dalla sala perché siamo stati disponibili ad ogni possibile occasione di confronto, tavolo tecnico e iniziativa ma non siamo mai stati ascoltati per una scelta legittima politica che però mette a repentaglio l'ordine costituzionale dei poteri dello Stato".
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