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'Etnoragù', incontro-scontro di civiltà fra gastronomia e fede

'Etnoragù', incontro-scontro di civiltà fra gastronomia e fede

Il cortometraggio di Cristiano Esposito a Napoli il 19 novembre

NAPOLI, 29 ottobre 2024, 14:42

Redazione ANSA

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(di Angelo Cerulo) Un incontro-scontro di civiltà al centro del quale, più che le grandi questioni di fede e geopolitica, ci sono i riti familiari e un diverso sguardo sulla città, lontano dai cliché 'crimine e malavita', talvolta evocati come primordiali, endemici, atavici, e demoliti, non a caso, attraverso due tra le più famose icone partenopee: la gastronomia e la devozione religiosa. E' soprattutto questo "Etnoragù" cortometraggio di Cristiano Esposito - finanziato da Film Commission Campania - con Salvatore Misticone, Pietro Tammaro, Stefania Ventura, Amedeo Colella e le musiche del maestro Mario Fasciano; 'prima' a Napoli martedì 19 novembre alle 18:15 al cinema 'La Perla' (presenta Giuseppe Borrone).
    Ambientato tra Napoli e Procida è la storia di Assunta e Giovanni, una coppia tradizionalista e devota, la cui routine viene sconvolta dalla figlia, archeologa in Terra Santa, convertita all'Islam e decisa a sposare un uomo più grande.
    Simbolo delle certezze di una vita che si sgretolano, è il ragù della domenica che in un istante perde 'la gallinella' e la 'tracchiulella di maiale' e con esse, il sapore delle rassicuranti consuetudini sulle quali è fondato il rapporto dei due anziani coniugi. Un passettino alla volta, incoraggiato dalla moglie, Giovanni cambierà per amore della figlia, molte delle sue abitudini fino al giorno del matrimonio, quando orchestrerà una piccola rivincita che gioca, narrativamente, con gli stereotipi in stile 'Gomorra'.
    "Nominare un luogo significa delimitarne i confini, stabilirne una geografia; con Napoli questa metodologia non funziona. Il suo nome evoca una dimensione polisemica, una pluralità di sensi che rimanda ad una cultura - dice il regista - La vicenda mostra la sua duplice natura: un sentimento di accoglienza unico al mondo e uno spiccatissimo senso identitario. È anche il dramma di un uomo, che vede infrangersi le piccole certezze che ne rendono ovattata e sicura l'esistenza". Pur nell'essenzialità di un racconto filmico breve, la narrazione si muove su molteplici piani: "Penso che uno dei punti di forza che farà amare il film, sarà proprio il mancato esito scontato, che costringerà il pubblico a chiedersi perché ci si aspetti sempre un finale sanguinoso quando si parla di Napoli" conclude l'autore. Cristiano Esposito (Ischia, 1971), è laureato in Ermeneutica Leopardiana, al Corso di Studi in Conservazione dei Beni Culturali nell'Università di Napoli "Suor Orsola Benincasa" dove è stato per dieci anni, Cultore della Materia in Ermeneutica Leopardiana presso le cattedre di Scritture e Linguaggi, e Scritture e Poetiche. Sceneggiatore e regista di teatro, cinema e televisione, premiato in diversi festival internazionali del cinema indipendente è responsabile di ideazione, produzione e regia di programmi e format radiofonici e televisivi per diverse emittenti locali e nazionali.
    "Mi ha emozionato partecipare con le mie musiche al cortometraggio perché esse nascono nel solco di un lungo lavoro contrassegnato dalla mescolanza di etnie ed esperienze" dice il maestro Mario Fasciano (Napoli, 1952), compositore, cantante, batterista, polistrumentista, che ha condiviso percorsi artistici e umani con star del rock come Ian Paice, Steve Morse, Rick Wakeman - con il quale, nel 1997 ha suonato per la Regina d'Inghilterra Elisabetta II, in uno storico concerto annunciato dalla BBC - Irio De Paola, Rob Townsend, Don Airey, suonando con gruppi iconici come i Deep Purple, o con autori altrettanto iconici della musica italiana come Francesco Di Giacomo, Patrizio Trampetti e del teatro come Enzo Moscato. "Etnoragù" è prodotto da Coop.Ar.Tu.Ro grazie a Regione Campania, Film Commission Regione Campania, POC Campania 2014-2020, Coldiretti Napoli, Teatro Serra, Procida Wi-Fi, Lega Navale; fotografia Franco La Muro, scene Michele Lubrano Lavadera. costumi Patrizia Barone, trucco Ilenia Lubrano di Marzaiuolo.
   

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