"Oggi a Napoli ospitiamo una
assemblea nazionale di tutte le realtà che hanno condiviso da
mesi e anni la mobilitazione, e oggi lavora per quello che sta
succedendo in Medio Oriente che si inserisce in un quadro di
guerra generalizzata, seguita di una crisi ecologica,
finanziaria, economica del capitalismo a livello mondiale". Così
Eddy Sorge, del Laboratorio Politico Iskra, spiega la riunione
che si sta svolgendo questa mattina a Villa Medusa, la Casa del
Popolo in via Napoli, dove decine di esponenti di diversi
movimenti di contestazione da tutta Italia riflettono sulle
guerre e contestano il Dl sicurezza 1660.
Un provvedimento che "non è l'azzardo - sottolinea Sorge - del
governo Meloni, è la continuità dei governi precedenti che ora
con un salto di qualità introduce l'aumento delle pene per i
blocchi, i picchetti, i lavoratori che protestano e per chi si
mobilita contro la guerra, per gli attivisti contro i
cambiamenti climatici". I movimenti lavorano anche per un corteo
di protesta nazionale programmata per il 30 novembre a Roma e
oggi a Napoli ci sono attivisti di Roma, Milano, Torino, Genova,
Cosenza e Palermo.
Samed Ismail, uno dei leader dei movimenti, di origine
palestinese, sottolinea come "Il Dl 1660 non fa uno stato di
polizia - spiega - ma uno stato di guerra, in preparazione a
quelle che saranno le conseguenze economiche che la guerra in
Medio Oriente ma anche la guerra in Ucraina, avranno sicuramente
sulle popolazioni negli stati occidentali. Sappiamo che poi le
conseguenze le pagheranno i lavoratori, le classi subalterne su
cui il governo si prepara".
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