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'Cuba Performativa', a Napoli due mostre dal 31 ottobre

'Cuba Performativa', a Napoli due mostre dal 31 ottobre

Selezionati artisti rappresentativi della ricerca intermediale

NAPOLI, 25 ottobre 2024, 13:34

Redazione ANSA

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Il Maschio Angioino di Napoli accoglie Cuba Performativa. Giovedì 31 ottobre (ore 18) si inaugurano le mostre "Tonel. La historia en paños rojos" e "Videoarte cubana tra evasione e introspezione", che rientrano nel progetto "Cuba performativa", ideato e curato da Giacomo Zaza, prodotto da Andrea Aragosa per Black Tarantella e Balck Art, con il patrocinio del Comune e la collaborazione dell'Università L'Orientale e del Canada Council for the Arts.
    Le mostre si potranno visitare fino al 20 dicembre, dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17.
    Cuba performativa, sottolineano gli organizzatori, "è un progetto sull'arte cubana contemporanea, inedito per Napoli, che attraverso due mostre congiunte seleziona alcuni artisti rappresentativi della ricerca intermediale dagli anni Ottanta a oggi". Il versante d'indagine che emerge è duplice: "Da una parte un approccio sociale e antropologico, dall'altra un'elaborazione narrativa fantasiosa e ironica, che offre una visione identitaria multiculturale e transnazionale".
    La prima personale di Tonel a Napoli, La historia en paños rojos, realizzata con il sostegno del Canada Council for the Arts, presenta un nucleo di opere inerenti gli ultimi vent'anni.
    Il titolo fa riferimento all'opera La Historia (siempre se envuelve a sí misma en paños rojos), alludendo all'idea che tanto la storia quanto la finzione ci vengono presentate come narrazioni. Tonel (Antonio Eligio Fernández), sviluppa una particolare visione dell'essere umano, della società e delle sue interconnessioni. Frequenta la Storia e la memoria (collettiva e personale), con rimandi e allusioni al periodo della Guerra Fredda, tra la metà e la fine del secolo scorso. Tonel, si evidenzia, "invita lo spettatore a una lenta e attenta esplorazione di un universo fantasioso, ricco di temi e motivi narrativi, ricordandoci però, a lettere cubitali, che El tiempo no es dinero. E che dunque bisogna uscire dalla 'colonizzazione' della vita da parte delle logiche dell'economia".
    Attraverso disegni, libri d'artista, installazioni con tondini di ferro, assemblaggi oggettuali, sculture di legno, l'artista cubano conduce un viaggio intermediale che produce deviazioni simboliche, scenari ludici, parodistici, ma anche incessanti associazioni poetiche.
    La seconda mostra intitolata Videoarte cubana tra evasione e introspezione, invece, si sofferma su alcune esperienze di sperimentazione video da Cuba, protagoniste della ricerca contemporanea dentro e fuori dell'isola. Tredici artisti contemporanei, attivi dagli anni Ottanta e Novanta (Juan Carlos Alom, María Magdalena Campos-Pons, Luis Gómez Armenteros, Tony Labat, Ernesto Leal, Sandra Ramos, Lázaro Saavedra) all'ultimo trentennio (Liudmila & Nelson, Javier Castro, Susana Pilar Delahante Matienzo, Glenda León, Grethell Rasúa), affermano lo sguardo empatico e pulsante della pratica video cubana. "Uno sguardo rivolto tanto ai registri immaginari e fantasiosi, quanto ai contesti urbani (le strade dell'Avana), ai comportamenti e alle abitudini, alle vicissitudini e ai desideri che legano l'individuo al gruppo. Che si sofferma sulle melodie e sulle sonorità tipiche: i ritmi afrocubani e i numerosi generi musicali, dalla timba al reggaeton" concludono gli organizzatori.
   

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