È estate, lei, trentenne di origini
napoletane, ha avuto una giornata difficile. Raggiunge la nonna
a casa e lì si addormenta. Prende vita da qui il racconto della
protagonista di ''Lido per mari unici', spettacolo scritto,
diretto e interpretato da Francesca Morgante, che sarà in scena
da giovedì 17 ottobre alle ore 20.30 (in replica fino a domenica
20), nel Teatro Elicantropo di Napoli.
Presentato da Progetto L'Ait con il sostegno di Teatro Segreto,
l'allestimento si avvale delle scene a cura di Vincenzo Fiorillo
e Paolo Iammarrone, l'ideazione e la realizzazione del costume
di Luciana Donadio, le musiche di Ivo Parlati, il disegno luci
di Sebastiano Cautiero, e la voce fuori campo di Luca Lombardi.
'Lido per mari unici', si sottolinea in una nota, "è un coro
tragicomico messo in battuta da un solo corpo, e la narrazione
traccia un confine tra il quotidiano/reale e il
sogno/immateriale. Non è un caso che la protagonista abbia un
contatto con la nonna poco prima di addormentarsi. Il sogno,
infatti, nella sua messa in scena 'distorta' e apparentemente
confusa, prende vita proprio dalla nascita, dalla famiglia e
dall'infanzia".
In sogno rivive gli incontri più significativi della sua
crescita, alcuni molto esilaranti, altri significativi per altre
questioni. Questi personaggi hanno a che fare, nella sua mente,
con l'estate.
Lei, infatti, è il lido, la spiaggia, bagnata da più mari:
incontri, azioni, ricordi, esperienze. Passato e presente le si
ripropongono in sogno come peperoni durante la digestione. Un
viaggio nell'inconscio tra tenerezza e scoperte, estati
indimenticabili, incontri che scuotono, frammentano. "Il sogno -
così Francesca Morgante - mi suscita molta fascinazione,
soprattutto per quella che io spesso vivo sognando, ovvero per
la sovrapposizione di eventi, suoni e parole stratificate tra
inconscio e quotidianità. Secondo questa modalità di
sovrapposizione, ho creduto di strutturare il lavoro, facendo
parlare i personaggi, che si avvicendano dall'inizio alla fine
del racconto". Tutto respira da un'altra prospettiva mentre lei,
tra un tuffo e l'altro, sembra non respirare più per il dolore.
Nel momento stesso in cui sta per mollare, circondata dalla
gabbia d'oro che le hanno costruito intorno, il sogno interviene
a salvarle la vita.
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