"La magistratura, a mio avviso, ha
bisogno di appropriarsi di una prima riflessione fondamentale:
tutto quello che riguarda e ruota attorno all'informatizzazione,
al tema dell'Intelligenza Artificiale non è questione che possa
essere affidata o relegata a tecnici o esclusivamente al
Ministero, ma è un problema che riguarda culturalmente ognuno di
noi". Lo ha detto Margherita Cassano, prima presidente della
Corte di Cassazione all'incontro 'La Giustizia moderna alla luce
dei regolamenti adottati dall'Ue nel Decennio Digitale' in corso
di svolgimento a Capri (Napoli).
Il convegno si inserisce nell'evento 'la digitalizzazione
della Giustizia' promosso dal Centro Elaborazione Dati della
Corte Suprema di Cassazione e dall'Ufficio Innovazione della
stessa Corte e dalla Procura Generale. L'Intelligenza
Artificiale "è entrata a far parte prepotentemente della nostra
riflessione e della pratica applicativa, e quindi occorre
evitare culturalmente da parte di ciascuno di noi il rifiuto
pregiudiziale della riflessione su questi temi" ha spiegato la
Cassano "Occorre, invece, accrescere la consapevolezza che è
necessario conoscere in tutte le sue applicazioni il tema per
operare scelte consapevoli, come quello che sta cercando di fare
anche il Consiglio Superiore, e governare il fenomeno. Se non lo
faremo noi, sarà la tecnologia a scegliere al nostro posto
rispondendo a logiche non controllate e non controllabili degli
algoritmi del tutto avulsi dalla nostra esperienza giudiziaria.
Quindi, il primo sforzo è sicuramente uno sforzo culturale in
corso da parte del Consiglio". (ANSA)
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