Matilde Lauria, 57 anni, judoka
sordocieca seguita dalla sede di Napoli della Lega del Filo
d'Oro, dopo aver partecipato alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 è
pronta a realizzare un altro sogno: gareggiare ai Giochi
Paralimpici di Parigi 2024, che si svolgeranno dal 28 agosto
all'8 settembre.
Come sottolinea la Lega del Filo d'Oro, la storia di Matilde,
che ha combattuto per anni non solo sul tatami, ma soprattutto
nella vita quotidiana, è un esempio per tutti: ipovedente
dall'età di tre anni a causa di una miopia maligna, ha perso
anche l'udito nel tempo, ma non ha mai smesso di credere in sé
stessa e nelle sue potenzialità. Nonostante gli ostacoli imposti
dalla sua disabilità sensoriale, non si è mai arresa. Mamma di
tre figli, Matilde ha vinto diverse medaglie a livello nazionale
e internazionale fino a diventare un'atleta paralimpica
riconosciuta a livello globale.
Grazie al sostegno della Lega del Filo d'Oro, Matilde ha
imparato a comunicare con la Lis Tattile, la dattilologia, il
sistema Malossi e il Braille. Ha scoperto il judo oltre 20 anni
fa grazie a suo figlio e al suo maestro, e da allora ha
coltivato la sua passione per questa disciplina, che ha
rappresentato per lei un'importante rivincita nei confronti
della società.
"Le mie vittorie e le mie medaglie - dice Matilde - sono il
riscatto di una vita faticosa, la vita di una donna che non si è
mai arresa. Il judo mi ha dato tanto, il contatto diretto con
l'avversario, l'equilibrio, il portamento, ma quello che amo di
più di questa disciplina è che mi ha permesso di ottenere una
rivincita nei confronti della società: perché è il pregiudizio
degli altri a renderci disabili, non lo siamo noi".
"Matilde Lauria per tutti noi ha fatto la storia, perché con
coraggio non ha mai smesso di credere nelle sue potenzialità,
affrontando con rara determinazione la sfida di andare oltre il
buio e il silenzio imposti dalla sordocecità", affermano alla
Fondazione Lega del Filo d'Oro. "Questa donna dalla forza
straordinaria è un esempio per tutte le persone che non vedono e
non sentono e la sua partecipazione ai Giochi Paralimpici di
Parigi 2024 ci rende orgogliosi del lavoro che da 60 anni
portiamo avanti a sostegno delle persone sordocieche e
pluriminorate psicosensoriali".
Matilde è l'unica atleta con sordocecità a gareggiare nel suo
ranking alle paralimpiadi. Grazie a un impianto per l'udito,
riesce a sentire con l'orecchio sinistro. Ma quando combatte sul
tatami non può indossare nessun tipo di oggetto metallico,
nemmeno l'apparecchio. E così Matilde resta sola, senza vedere
né sentire, concentrandosi sulle vibrazioni a terra con la
percezione dei piedi.
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