Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
In collaborazione con Confcommercio di Cosenza
Preoccupazione in crescita per
le imprese del Sud Italia in merito a fenomeni come usura,
estorsione e racket, con la percezione di un aumento rispetto
all'anno precedente. Lo rivela un'indagine condotta da
Confcommercio presentata nel corso della giornata "Legalità ci
Piace", che ha analizzato i dati relativi a imprese e
consumatori del terziario di mercato del Sud.
Tra le imprese, il 24,9% teme di essere esposto a usura ed
estorsione, percentuali superiori alle medie nazionali
(rispettivamente 24,4% e 19,6%). Nonostante ciò, la percezione
di furti, rapine e atti vandalici è leggermente inferiore
rispetto alla media nazionale (32,3% contro 33,9%). I furti
rimangono comunque il crimine più temuto (25,7%), con un impatto
negativo sulla sicurezza di imprese, titolari e collaboratori.
Di fronte a tali minacce, il 60,3% degli imprenditori ritiene
che sia necessario sporgere denuncia, dato inferiore alla media
nazionale. Tra le Forze dell'ordine, la Polizia è il soggetto
percepito come più vicino agli imprenditori (42,8%), in leggero
aumento rispetto al dato nazionale.
Il 59,8% delle imprese del terziario meridionale si sente
penalizzata da abusivismo e contraffazione, dato inferiore alla
media nazionale (62,8%). Per contrastare questi fenomeni, l'82%
delle imprese ha già investito in misure di sicurezza,
soprattutto in sistemi di videosorveglianza e antifurto, con una
percentuale superiore alla media nazionale.
Il 24,9% dei consumatori del Sud ha acquistato prodotti
contraffatti o servizi illegali nel 2023, dato leggermente
superiore alla media nazionale (24,2%). Tra questi, il 64,7% ha
utilizzato canali di vendita online (in linea con i dati
nazionali) e quasi la metà (49,8%) ha effettuato acquisti
esclusivamente online. I prodotti contraffatti più diffusi sono
capi di abbigliamento (64,3%), pelletteria (33,3%) e calzature
(34,9%). L'acquisto di prodotti illegali è motivato
principalmente da ragioni economiche (71,7%), con la convinzione
di fare un buon affare. Il 69,3% dei consumatori è consapevole
dei rischi associati all'acquisto illegale, che includono
pericoli per la salute (70,2%), la sicurezza (54,1%) e la bassa
qualità dei prodotti (43,7%).
Il 65,9% dei consumatori ritiene che sia più facile
acquistare prodotti contraffatti online senza accorgersene. Al
21,3% degli intervistati è capitato di acquistare online
prodotti contraffatti credendoli originali. L'80% dei
consumatori ritiene che le piattaforme di e-commerce e i social
media siano direttamente responsabili e sanzionabili per la
vendita di prodotti contraffatti sui loro canali.
Il profilo del consumatore che acquista prodotti illegali
emerge come prevalentemente maschile (con una forte incidenza
tra i 18 e i 34 anni), con un livello di istruzione medio-alto e
un'occupazione come impiegato, operaio o studente.
I dati presentati evidenziano la necessità di un impegno
congiunto da parte di istituzioni, imprese e consumatori per
contrastare i fenomeni di criminalità economica e di acquisto
illegale, a tutela della sicurezza, della concorrenza leale e
della salute dei cittadini.
"I dati di Legalità ci piace 2024 presentano un quadro
allarmante per le imprese calabresi, con un'incidenza di
fenomeni criminali come usura, estorsione e racket superiore
alla media nazionale - ha dichiarato il Presidente di
Confcommercio Calabria, Klaus Algieri -. È un dato che non può
non preoccupare e che ci spinge a chiedere, ancora una volta, un
impegno concreto da parte di tutte le istituzioni per
contrastare con decisione queste illegalità.
Le imprese calabresi sono già provate da anni di difficoltà
economiche e la criminalità rappresenta un ulteriore ostacolo
alla loro crescita e allo sviluppo del nostro territorio. Non
possiamo permettere che la paura e l'intimidazione condizionino
il futuro delle nostre aziende e della nostra regione. È
necessario un'azione sinergica tra forze dell'ordine,
magistratura, associazioni di categoria e istituzioni per creare
un ambiente più sicuro e favorire la denuncia di questi reati.
Occorre inoltre sostenere le imprese con misure concrete che le
aiutino a dotarsi di adeguati sistemi di sicurezza e a superare
le difficoltà economiche che le rendono più vulnerabili alle
infiltrazioni criminali".
"Confcommercio Calabria - aggiunto Algieri - continuerà a
fare la sua parte, sensibilizzando le imprese e le istituzioni
sull'importanza della legalità e promuovendo iniziative concrete
per contrastare la criminalità. Ma è necessario un impegno
comune da parte di tutti per costruire un Sud più sicuro e
competitivo, dove le imprese possano operare con serenità e
contribuire allo sviluppo economico e sociale della regione".
In collaborazione con Confcommercio di Cosenza
Ultima ora