"Bene che la Consulta abbia
bocciato il referendum sull'autonomia differenziata, la proposta
non avrebbe garantito una scelta consapevole da parte degli
elettori. Adesso però, prima di qualsiasi accordo tra stato e
regioni, serve che la legge torni in Parlamento e vengano
definiti prima in tutte le materie i Livelli essenziali di
prestazione".
E' il commento del presidente della Regione Basilicata, Vito
Bardi - oggi, in un'intervista con Gianluca De Rosa pubblicata
da "Il Foglio" - sulla decisione della Corte Costituzionale.
Richiesto di commentare l'esultanza del governatore del
Veneto, Luca Zaia, dopo la sentenza della Corte, Bardi ha
risposto: "Rispetto Zaia, ma procedere con gli accordi senza
prima definire i Livelli essenziali di prestazione
significherebbe correre il rischio di creare disuguaglianze tra
nord e sud. I Lep sono uno strumento fondamentale per garantire
che tutti i cittadini, indipendentemente dalla regione in cui
vivono, abbiano accesso agli stessi servizi essenziali. Sanità,
istruzione, assistenza sociale: questi sono diritti
costituzionalmente garantiti che devono puntare a rendere i
territori omogenei tra loro nella qualità e nella quantità dei
servizi offerti. Forza Italia, come ha più volte ribadito il
presidente Tajani, sarà garante di un'autonomia equilibrata che
non lasci indietro nessuno. Solo dopo aver stabilito i Lep, che
devono essere chiari, finanziati e condivisi, si potranno
stipulare accordi tra lo stato e le regioni. D'altronde è questa
l'indicazione arrivata dalla Corte a dicembre". Secondo Bardi,
"le indicazioni della Consulta non possono essere ignorate. Il
Parlamento ha ora il compito di migliorare la riforma per
renderla pienamente conforme ai principi costituzionali. Questo
è un passaggio necessario, non solo dal punto di vista
giuridico, ma anche politico, per garantire un percorso
trasparente e condiviso. Ho grande rispetto per il presidente
della Consulta, Giovanni Amoroso, e credo che le sue parole
vadano ascoltate con attenzione. Forza Italia è sempre stata
chiara su questo punto: le riforme devono essere equilibrate e
rispettose dell'unità del paese. Tornare in Parlamento significa
rafforzare la riforma, integrando i rilievi della Corte per
creare un testo che non generi conflitti tra le regioni, ma che
sia uno strumento per la crescita e la coesione nazionale".
Infine, Bardi si è pronunciato sul rischio tensioni nel
centrodestra sul tema dell'autonomia differenziata: "L'autonomia
differenziata non è solo un progetto della Lega, ma un obiettivo
di tutto il centrodestra, condiviso e sostenuto da FI, purché si
mantenga un equilibrio tra le diverse aree del paese".
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