BRUXELLES - Dalla fine del cessate il fuoco, il 2 marzo, nessun aiuto umanitario è entrato a Gaza. "Niente cibo, niente acqua, niente medicine, niente forniture". Lo ha detto Juliette Touma, direttrice della comunicazione dell'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) in una conferenza stampa a Bruxelles.
Touma ha denunciato che si tratta dell' "assedio più lungo che sia stato posto su Gaza" dall'inizio della guerra. "Tutto questo minaccia la vita e la sopravvivenza dei civili. La gente è assolutamente esausta", ha affermato.
Durante il cessate il fuoco, durato dal 19 gennaio al 2 marzo, "entravano a Gaza tra i 500 e i 600 camion al giorno", ha spiegato Touma. "Quello che chiediamo ancora una volta è il rinnovo del cessate il fuoco, il rilascio immediato di tutti gli ostaggi a Gaza e l'accesso senza ostacoli di aiuti umanitari e forniture commerciali" nella Striscia, ha aggiunto, definendo "catastrofica per i civili di Gaza" la ripresa della guerra.
La direttrice ha inoltre denunciato "il triste traguardo" raggiunto la scorsa settimana, quando sono state uccise "400-500 persone in un solo giorno" di cui "la stragrande maggioranza donne e bambini". "Un'enorme perdita di vite" l'ha chiamata Touma che non ha risparmiato giornalisti e operatori umanitari. "All'Unrwa il bilancio delle vittime tra il nostro personale continua ad aumentare", ha detto la direttrice specificando che solo nell'ultima settimana "sono stati uccisi altri otto membri del personale" dell'Agenzia Onu, portando il totale "a più di 280" morti tra lo staff Unrwa.
Dalla ripresa delle ostilità, l'Agenzia stima che "oltre 140.000 persone siano state sfollate nella Striscia di Gaza" anche per effetto degli "ordini di evacuazione emessi dalle autorità israeliane". Quanto alla Cisgiordania, Touma ha spiegato che, in seguito a "un'operazione delle forze israeliane iniziata poco più di due mesi fa" diversi campi profughi "sono stati quasi svuotati, facendo sfollare circa 40.000 rifugiati palestinesi". "Si tratta di una demolizione su larga scala di edifici", ha detto, aggiungendo che "gli sfollati non hanno quasi nessun posto dove tornare".
La direttrice della comunicazione Unrwa ha poi denunciato "pressioni sempre più forti" sull'Agenzia per interrompere la fornitura dei servizi, in particolare dopo la messa al bando dell'Unrwa varata da Israele ed entrata in vigore a fine gennaio. "La conclusione è che continuiamo a rimanere e a fornire servizi" ha spiegato, lamentando anche "la sfida endemica nell'agenzia" rappresentata da una situazione finanziaria "più precaria che mai".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA