BRUXELLES - "Rivalutare le sanzioni dell'Ue alla Siria alla luce delle mutate dinamiche, al fine di dare impulso a una transizione inclusiva e facilitare l'erogazione degli aiuti e sostenere la ripresa economica, mantenendo al contempo l'influenza politica a sostegno della transizione politica e del rispetto dei diritti fondamentali".
E' quanto propone un non-paper del Servizio di Azione Esterna dell'Ue (Eeas) alla vigilia del Consiglio Affari Esteri (Cae), previsto lunedì prossimo a Bruxelles.
L'Eeas propone di "considerare la sospensione di una serie di misure economiche (settoriali e individuali) per inviare un forte messaggio politico di sostegno al popolo siriano, ma con un approccio graduale". La strategia, insomma, deve essere quella del bastone e della carota, per assicurare l'obiettivo di una transizione pacifica e inclusiva, nel pieno rispetto delle minoranze e delle donne, fino ad elezioni democratiche, da tenersi "quanto prima". L'Ue sottolinea la necessità di "monitorare e valutare le capacità e le azioni delle nuove autorità nel contrastare l'estremismo violento e il terrorismo, con particolare attenzione al loro impegno nella lotta contro Da'esh e i gruppi affiliati ad Al-Qaeda".
Il non-paper dell'Eeas fa seguito alla proposta fatta circolare da sei Paesi - Germania, Francia, Olanda, Spagna, Finlandia e Danimarca - in cui si propone di rimuovere le misure restrittive ad alcune entità - come la Syrian Arab Airlines - e settori dell'economia per promuovere la ripresa del Paese - il settore finanziario o l'esportazione della tecnologia necessaria all'oil&gas - nonché il rientro dei rifugiati.
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