TUNISI - La Tunisia prevede di produrre 550.000 quintali di semi selezionati nei prossimi dieci anni come parte di un'iniziativa per rafforzare la sicurezza alimentare e la resilienza al cambiamento climatico. Questo progetto sfrutta varietà di semi innovative e meccanismi di scalabilità nell'ambito del sistema di produzione SeedSyst.
"Nonostante gli sforzi in corso per supportare la produzione locale di semi, la dipendenza dalle importazioni rimane una sfida significativa", ha affermato il ministro tunisino dell'Agricoltura Ezzeddine Ben Cheikh in occasione di un workshop scientifico incentrato sui progressi del progetto di ricerca e sviluppo intitolato "Migliorare la sicurezza alimentare e la resilienza climatica in Tunisia attraverso sistemi di semi di grano e meccanismi di scalabilità innovativi (SeedSyst)". Il ministro ha sottolineato che il settore agricolo tunisino affronta difficoltà complesse dovute alla variabilità climatica e ai cambiamenti geopolitici globali, che hanno interrotto le catene di approvvigionamento e fatto salire i prezzi dei prodotti alimentari e degli input agricoli.
Organizzato dall'Istituto nazionale di ricerca agricola di Tunisi, il workshop, dal tema "Il settore dei semi di grano in Tunisia: diagnosi e percorsi di miglioramento" era finalizzato a valutare lo stato del settore dei semi di cereali selezionati ed esplorare strategie per il suo sviluppo, sulla base dei risultati del progetto. L'obiettivo finale è garantire agli agricoltori l'accesso a semi di alta qualità che possano migliorare la produttività del grano e rafforzare la sicurezza alimentare nazionale. Il progetto SeedSyst punta a fornire varietà di semi di prima qualità, promuovere la collaborazione tra i settori pubblico e privato e stabilire piattaforme di innovazione pilota per promuovere i progressi nel settore.
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