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Testolin, ‘San Giovanni Paolo II ha lasciato un segno profondo’ 

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Testolin, ‘San Giovanni Paolo II ha lasciato un segno profondo’ 

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In collaborazione con Regione Autonoma Valle d'Aosta

Presidente Regione: “Testimonianza di una fede straordinaria”

24 marzo 2025, 12:33

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Testolin, ‘San Giovanni Paolo II ha lasciato un segno profondo’  - RIPRODUZIONE RISERVATA

Testolin, ‘San Giovanni Paolo II ha lasciato un segno profondo’  - RIPRODUZIONE RISERVATA
Testolin, ‘San Giovanni Paolo II ha lasciato un segno profondo’  - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con Regione Autonoma Valle d'Aosta

“La presenza del Pontefice in Valle d’Aosta per dieci estati, tra il 1989 e il 2004, cui si deve aggiungere la storica visita pastorale del 1986, ha lasciato un segno profondo nella nostra comunità e innanzi tutto nei credenti, grazie alla testimonianza di una fede straordinaria”. Così il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, in occasione del ventennale della morte di San Giovanni Paolo II. “Da allora - aggiunge Testolin - tutti i valdostani hanno imparato a guardare le bellezze della loro terra con gli occhi di un Papa innamorato delle nostre montagne”. Per l’occasione la Regione autonoma celebra con una serie di eventi - ‘Un Saint Amoureux de la Vallée d'Aoste - Joannes Paulus PP. II (1978-2005)’ - il particolare rapporto di vicinanza con il Pontefice. “Questa celebrazione - spiega Testolin - ci permetterà anche di ricordare tutti coloro che in questi anni si sono prodigati per accogliere al meglio il Papa e per fargli apprezzare la nostra Valle, tra i quali tengo a ricordare con particolare affetto il sindaco Osvaldo Naudin e Albert Cerise”. Il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, sottolinea che “a vent’anni dalla sua scomparsa, la Valle d’Aosta ricorda il legame di Papa Giovanni Paolo II con il nostro territorio, segnato dai suoi soggiorni estivi e le camminate tra sentieri e montagne. Questi momenti restano parte della nostra storia e della memoria collettiva, testimoniando l’attenzione che il Pontefice ha sempre riservato alla nostra regione”. Per Jean-Pierre Guichardaz, assessore ai Beni e alle attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali, “San Giovanni Paolo II ha rappresentato una figura straordinaria non solo per la Chiesa, ma per l’intera umanità. Il suo esempio di fede, coraggio e dedizione ha lasciato un segno indelebile nella storia contemporanea. La Valle d’Aosta ha avuto il privilegio di ospitarlo per dieci estati, e il legame profondo che ha instaurato con la nostra regione è testimoniato dai numerosi luoghi che ancora oggi parlano di lui. Giovanni Paolo II ha saputo dialogare con le giovani generazioni, trasmettendo loro fiducia e speranza in un mondo spesso segnato da incertezze e difficoltà. Le iniziative organizzate per questo ventennale non sono solo un omaggio alla sua memoria, ma anche un’opportunità per riscoprire e valorizzare il suo insegnamento, che ancora oggi può ispirare il nostro presente e il nostro futuro”. “La Diocesi di Aosta - spiega monsignor Franco Lovignana, vescovo di Aosta - accoglie con vivo apprezzamento l’iniziativa dell’amministrazione regionale per ricordare i 20 anni dalla morte di San Giovanni Paolo II che per lunghi anni ha legato la sua benevolenza alla nostra terra. È una bella occasione non soltanto per esprimergli la nostra gratitudine, ma anche per invocare la sua intercessione”. “Il nostro comune - ricorda Vittorio Anglesio, sindaco di Introd - ha avuto l’onore e il privilegio di ospitare per dieci anni Papa Karol Wojtyla e la mostra fotografica insieme al ciclo di eventi in calendario vuole essere un ulteriore tassello del ricordo che ci ha lasciato nelle nostre memorie e nei nostri cuori e dell’affezione del popolo valdostano al grand’uomo che fu San Giovanni Paolo II”. Per Alessandra Ferraro, direttrice Isoradio Rai, curatrice della mostra ‘Mater Vallis, itinéraire méditatif’, “l’esposizione fotografica vuole accompagnare il visitatore in un itinerario di grande impatto visivo: scatti che raccontano il forte legame del Papa con il tanto amato villaggio di Les Combes d’Introd e con tutta la Valle d’Aosta, a partire dal 1986 anno della visita pastorale alla città e diocesi di Aosta”.

ANSAcom - In collaborazione con Regione Autonoma Valle d'Aosta

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