La prossima conferenza mondiale sul
clima, la Cop29 che si terrà in novembre a Baku, in Azerbaigian,
"è un percorso tutto in salita, visto lo stallo totale osservato
a Bonn sui temi chiave".
Lo afferma Serena Giacomin, presidente di Italian climate
network (organizzazione no-profit che promuove la coscienza
climatica) all'indomani della chiusura, in tarda serata, dei
negoziati intermedi della Unfccc (Convenzione quadro delle
Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) a Bonn in preparazione
della Cop29 a novembre a Baku, Azerbaigian.
Giacomin rileva "la mancanza di passi avanti sostanziali su
tutti i principali temi del 2024", in particolare il "negoziato
sul nuovo obiettivo quantitativo globale di finanza climatica
post-2025, che stando alle aspettative dovrebbe rappresentare il
principale risultato della Cop di fine anno, e quello sulla
mitigazione, tema assente da anni dalle Cop se non fosse per la
creazione, due anni fa in Egitto, di un Programma di lavoro sul
tema che però fatica ancora molto a trovare una propria identità
formale".
"Pur facendo nostre le legittime preoccupazioni dei Paesi in
via di sviluppo in merito alla scarsezza di adeguati supporti
finanziari da parte dei Paesi più sviluppati, non possiamo fare
a meno di rammaricarci per la serie di veti che ha bloccato il
lavoro del Mitigation work programme - ha aggiunto Giacomin - I
due temi, finanza e mitigazione, dovrebbero andare a braccetto
verso un mondo dentro il limite di +1,5 gradi centigradi e non
ostruirsi la strada a vicenda. Confidiamo in un positivo lavoro
preparatorio della Cop nei prossimi mesi, basato sulle più
recenti evidenze scientifiche. Il negoziato non può stare fermo
per il semplice fatto che il clima, al contrario, corre".
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