Nel primo giorno del World Economic
Forum (Wef), tredici attivisti e attiviste di Greenpeace
provenienti da tutta Europa hanno bloccato i delegati in arrivo
all'eliporto sul Lago di Davos, in Svizzera.
"Con questa protesta pacifica - scrive la ong in una nota -,
l'associazione ambientalista ha voluto denunciare
l'irresponsabilità delle élite inquinanti e chiedere ai governi
di tassare i super-ricchi per finanziare azioni a favore della
giustizia climatica e sociale".
"È un oltraggio che politici e amministratori delegati delle
aziende più grandi al mondo si riuniscano a Davos per discutere
all'infinito mentre il mondo brucia a causa della crisi
climatica e le persone lottano per una vita dignitosa -,
dichiara Clara Thompson, portavoce di Greenpeace a Davos -.
Disuguaglianze economiche e crisi ambientali sono
intrinsecamente legate: se vogliamo risolverle, i super-ricchi
devono pagare la loro giusta quota di tasse. I soldi non
mancano, ma al momento sono nelle tasche sbagliate. È ora di far
pagare il conto alle élite più ricche e mettere un freno al loro
stile di vita inquinante".
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