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Responsabilità editoriale di ASviS
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L'impennata dei reati ambientali ai danni delle coste e del mare italiano è uno degli aspetti più allarmanti nel panorama delle emergenze ambientali del nostro Paese. Questa escalation, oltre a rappresentare una seria minaccia per l'ecosistema marino e costiero, è un forte ostacolo anche allo sviluppo economico e sociale delle comunità che vivono e operano lungo le coste italiane.
Il concetto di "mare violato" rappresenta l'insieme di reati e aggressioni contro le coste e il mare italiani. Nel 2023 sono stati accertati 22.956 illeciti penali, con una crescita del 29,7% rispetto al 2022, traducendosi in 8,4 reati per km di costa, cioè uno ogni 119 metri. Un incremento di reati, denunce e sequestri, nonostante il calo dei controlli (-8,4%). Le Regioni del Sud Italia, in particolare quelle a tradizionale presenza mafiosa, risultano le più colpite.
Il dossier "Mare Monstrum 2024", pubblicato il 4 settembre da Legambiente, attraverso l'Osservatorio nazionale ambiente e legalità, offre una panoramica dettagliata e aggiornata sulle principali aggressioni ambientali al patrimonio costiero italiano, evidenziando reati legati all'abusivismo edilizio, l'inquinamento del mare e la pesca illegale.
Il documento descrive i reati più rilevanti dello scorso anno:
“Il ciclo illegale del cemento rappresenta la quota più significativa dei reati ambientali analizzati anche in questa edizione di Mare Monstrum, a causa, principalmente, della miriade di abusi edilizi che continuano a sfregiare l’Italia. Un fenomeno devastante per lo sviluppo sociale, ambientale ed economico dell’intero Paese, che colpisce principalmente il Sud, in particolare le Regioni a tradizionale insediamento mafioso, e le aree costiere, le perle estive del Belpaese e su cui bisogna intervenire con una mano decisa e con abbattimenti non più rimandabili. L’abusivismo edilizio lungo le coste, inoltre, fa da moltiplicatore dei fenomeni d’inquinamento, a causa degli scarichi diretti in mare degli immobili costruiti illegalmente.” Enrico Fontana, responsabile Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente |
L’associazione ambientalista ha avanzato 10 proposte concrete per contrastare questi fenomeni.
“Anche quest’anno, con il report Mare mostrum, ribadiamo l’esigenza di rafforzare il ruolo e le attività di competenza di tutte le istituzioni coinvolte, dai singoli Comuni alle Regioni e alle Arpa. La nostra associazione, da sempre impegnata in attività di monitoraggio e di volontariato, avanza dieci proposte a Parlamento e Governo per tutelare in maniera più efficace lo straordinario patrimonio ambientale marino del Belpaese. Bisogna potenziare l’attività di demolizione degli immobili abusivi, e non prevedendo nuovi condoni, ammodernare e completare il sistema di fognature e depuratori, potenziare l’economia circolare e prevedere sanzioni più severe per la pesca illegale”.
Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente
di Monica Sozzi
Fonte copertina: Report Mare Mostrum di Legambiente
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