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Rappresentante studenti Univaq, 'il riarmo ci fa paura'

Rappresentante studenti Univaq, 'il riarmo ci fa paura'

Presidente consiglio studentesco a inaugurazione 2024-2025

L'AQUILA, 01 aprile 2025, 15:51

Redazione ANSA

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"Abbiamo paura del nostro futuro". Il presidente del Consiglio studentesco dell'Università dell'Aquila Mario Rosatone ha esordito così davanti alla platea del Centro Zordan a San Basilio, riunita per l'inaugurazione dell'anno accademico 2024-2025. "Abbiamo paura - ha proseguito - per un diritto allo studio che appare sempre più precario, per un mondo che sembra incapace di garantire pace e giustizia.
    Abbiamo paura delle guerre che non cessano, in ogni lato del mondo, centinaia di migliaia di esseri umani che vengono armati e mandati a morire in Ucraina, alle porte del nostro continente.
    Decine di migliaia di esseri umani che vengono sterminati a Gaza, e tutti quei conflitti e genocidi in atto che, seppur lontani dall'attenzione mediatica, esistono".
    "Abbiamo paura della violenza che prevale sulla diplomazia - ha detto ancora il presidente del Consiglio studentesco dell'ateneo aquilano - dell'ipotesi di un riarmo europeo che distoglie risorse preziose da istruzione e servizi pubblici. In questi giorni si parla di 800 miliardi di euro, fondi che dovrebbero essere investiti nel garantire i diritti di base di tutti noi. Investiti nella conoscenza, nella ricerca, nella sanità, nell'edilizia universitaria, nei trasporti, nella tutela dell'ambiente e nel garantire una pacifica convivenza con esso, al fine di prevenire quei disastri ambientali che ci fanno apparire la natura come nostra nemica. Ma anche investiti nella cura del benessere psicologico, affinché più nessuno studente arrivi a definire la sua vita 'un fallimento', prima di porvi fine in un bagno dell'università. Eppure, si sceglie un'altra strada".
    Rosatone ha focalizzato l'attenzione sul sostegno necessario per l'istruzione e la ricerca, esprimendo preoccupazione per i tagli al Fondo di finanziamento ordinario delle università, così come per la riforma del corso di Medicina, che considera un passo indietro in un sistema che dovrebbe essere inclusivo e libero. Tra le priorità indicate da Mario Rosatone, il pagamento puntuale delle borse di studio, alloggi dignitosi e mense funzionanti, ma anche un impegno concreto per la pace e un'università libera da strumentalizzazioni politiche.
   

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